musumeci

Musumeci si è espresso sul cambio di “colore” della Sicilia, l’ennesimo, dopo che per più di un mese la nostra isola era stata zona gialla. Un provvedimento, che nasce non questa volta da un aumento dei contagi nella regione, ma da un decreto legge firmato nel pomeriggio da Mario Draghi e al quale sarà impossibile opporsi. Da qui, la rabbia del governatore regionale che ammette: “E’ un provvedimento adottato per prudenza, che però ci fa tanta rabbia”.

“Tanta rabbia, non possiamo opporci”

Musumeci, ha espresso tutto il suo rammarico poco fa contro il decreto legge esposto dal Premier in seguito all’aumento dei contagi nella nostra Penisola: “Il governo nazionale ha deciso che anche la Sicilia da lunedì entrerà in zona arancione. Provoca tanta amarezza questa decisione adottata con un decreto legge, a cui non possiamo assolutamente opporci, nonostante i dati della Sicilia siano confortanti: abbiamo infatti parametri in linea con una condizione di non emergenza, ci sono meno ricoveri in terapia intensiva, anche se negli ultimi giorni sono aumentati i contagi”.

Bar e ristoranti ancora nei guai

L’appoggio del presidente di regione, è a questo punto rivolto a quelle imprese ed esercizi comerciali che subiranno ancora una volta un pesante contraccolpo economico in seguito all’ultimo provvedimento preso. Fino al 6 aprile (data fino alla quale sarà valido il suddetto dereto legge), bar e ristoranti saranno infatti nuovamente costretti a limitare i loro ricavi attraverso l’asporto e il domicilio. Mentre ricordiamo che in zona gialla era consentita l’apertura a pranzo con un massimo di 4 clienti per tavolo e l’utilizzo di tutte le norme di sicurezza vigenti (mascherine, distanziamento ecc…).

“Governo, aiuta le imprese”

Musumeci, in conclusione, ha quindi sollecitato il governo Draghi ad un pronto aiuto alle imprese economiche e alle attività di ristorazione con “cure” immediate: “Se accanto a questo provvedimento il governo si preoccupasse di affrettare la concessione delle misure di sostegno agli operatori economici, almeno limiteremmo i danni – ha aggiunto in conclusione il numero uno regionale -. Utilizziamo questi giorni per far procedere velocemente la campagna vaccinale, perché tutti hanno diritto a tornare il prima possibile alla normalità”.

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