Brescia, poche ore per salvare 114 anni

Brescia, poche ore per salvare 114 anni

Rischio dilettanti: servono 7 milioni entro le 15 di oggi

Questo è il titolo de Tuttosport, oggi in edicola.

L’articolo di Cristiano Tognoli ci racconta di una città di Brescia che vive ore di grande apprensione per il futuro della propria squadra di calcio, sospesa tra incertezza e timori. Massimo Cellino, patron del Brescia, risulta irreperibile da giorni, alimentando dubbi e voci su un possibile bluff o addirittura su una clamorosa ritirata dal calcio professionistico. Alla base di tutto ci sarebbe il mancato pagamento di circa 7 milioni di euro, necessari per regolarizzare i contributi con l’Agenzia delle Entrate. Senza tale adempimento, il Brescia rischia seriamente di non iscriversi al prossimo campionato di Serie C.

Brescia, poche ore per salvare 114 anni

Nella notte, Cellino avrebbe firmato un contratto preliminare per la vendita della società a un gruppo imprenditoriale marocchino-svizzero, già attivo nel calcio internazionale. Si tratterebbe di un’operazione lampo, maturata nelle ultime ore, che potrebbe rappresentare una svolta inattesa e salvifica. Tuttavia, l’assenza di comunicazioni ufficiali da parte del presidente non fa che alimentare lo sconcerto tra i tifosi e gli addetti ai lavori. I 7 milioni devono essere versati entro le 15: pena, l’esclusione dal professionismo.

Il Comune segue da vicino l’evoluzione della vicenda. L’assessore allo sport, Alessandro Cantoni, ha lanciato un appello diretto a Cellino affinché si assuma le proprie responsabilità, sottolineando quanto il club rappresenti un patrimonio per la città. Mentre l’attesa cresce e le voci si moltiplicano, resta l’auspicio che, con un colpo di scena, Cellino possa uscire dal silenzio per garantire la sopravvivenza del club. Per ora, però, tutto resta sospeso in un clima di ansia, speranza e incredulità.

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