I fischi e gli sfottò a Vasic, una vergogna mai vista

I fischi e gli sfottò a Vasic? Una vergogna, una vergogna peggiore di quella vista in tante occasioni sul terreno di gioco, al termine di una serata nerissima a dispetto della vittoria che ha regalato la matematica certezza dei playoff.

Ieri sera abbiamo assistito a qualcosa per cui oggi faccio davvero fatica a trovare una definizione. Mai in oltre quarant’anni di stadio, gli ultimi venticinque senza saltare neppure una partita, mi era capitato di vivere un clima a tratti surreale come quello di ieri sera. Non ricordo contestazioni del genere neppure ai tempi di Matta, Schillaci e Gambino piuttosto che a quelli di Ferrara e Polizzi.

E se per società e allenatore avvisaglie c’erano già state in passato, mai una cosa così plateale aveva coinvolto un giocatore.

I fischi a Vasic ingiusti

Certamente il rendimento di Vasic non è stato quello che ci si sarebbe aspettato anche se nessuno gli può rimproverare serietà ed impegno. Ma siamo davvero sicuri che tutte le colpe siano solo e solamente sue?

Mai il giocatore è stato schierato nel ruolo in cui probabilmente avrebbe potuto rendere di più. Lo abbiamo visto giocare in posizioni di campo a volte improbabili e mai vicino alla porta. A quella porta con la quale, quantomeno nelle amichevoli precampionato, aveva dimostrato di avere una certa confidenza.

Ieri purtroppo abbiamo assistito all’ennesimo “capolavoro” di Dionisi. C’era davvero bisogno di farlo entrare al novantesimo? L’ennesimo cambio senza senso di questa stramaledetta stagione. Una sostituzione a dir poco insensata. Il Palermo vinceva 2-0 e non c’era alcun bisogno di fare cambi per perdere tempo.

E se proprio vuoi fare dei cambi in panchina ci sono altri giocatori, quattro più i portieri di riserva, che sarebbero passati inosservati qualora fossero stati chiamati a sostituire Gomes. Ed invece il tecnico toscano quantomeno con “grande tatto” lo ha esposto al pubblico ludibrio.

Ma sia chiaro i fischi e gli insulti che Vasic ha, suo malgrado, ricevuto se non erano tutti per Dionisi poco ci manca. E non ci venga a raccontare che non pensava sarebbe accaduto perché se non temeva la contestazione ieri, il buon Dionisi, avrebbe, come sempre fatto durante l’intera stagione, assistito al riscaldamento della squadra.

Ed invece nei pressi della panchina dove solitamente staziona nel prepartita c’erano i senatori, ovvero gli infortunati Magnani, Gomis e Ceccaroni mentre Dionisi è rimasto, unico tra tutti, negli spogliatoi… Ma questa è un’altra storia, anzi l’ennesimo capitolo di una brutta, bruttissima storia.

E’ sembrata l’ennesima presa in giro, l’ennesima sfida a chi lo contestava piuttosto che la reale critica feroce nei confronti di un bravo ragazzo incappato in una stagione storta.

Del resto come leggere e interpretare le parole (“A Vasic ho chiesto se volesse entrare, faccio delle valutazioni ma non posso non fare le mie scelte. Vasic si allena sempre bene e mi garantisce corsa. Questa esperienza gli permetterà di crescere ma non deve abbattersi. L’ho visto un po’ triste e dispiaciuto e i ragazzi gli stanno vicino. Gomes era diffidato e ho preferito mettere lui”.) di Dionisi se non in questo modo?

Se appunto il tecnico “non può che fare le sue scelte” che bisogno c’era di chiedere al giocatore se voleva entrare o meno? E appunto non sarebbe stata una sua scelta, sensata aggiungiamo noi, non farlo entrare?

Di certo riuscire, giornata dopo giornata, a fare sempre peggio non era facile. A Palermo, in questo Palermo ci siamo riusciti alla grande. E se Vasic, al quale lo auguro con tutto il cuore, dovesse segnare il gol promozione?

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