Palermo, la bilancia del giorno dopo

Palermo, la bilancia del giorno dopo

Un primo tempo discreto condito dalla solita disattenzione, un avvio di ripresa tragico dove si prende subito gol e infine la partita che scivola via dalle mani senza riuscire a riprendere il risultato. Al Manuzzi il Palermo manda in scena la replica di una partita già vista troppe volte, con l’aggravante di avere di fronte un Cesena in modalità balneare che non vinceva da oltre due mesi. In una partita di fine stagione dai ritmi lenti e compassati i padroni di casa passano alla prima occasione sugli sviluppi di un angolo. La spizzata del palermitano Prestia trova Calò che, tutto solo dopo essersi liberato troppo facilmente dalla marcatura di Ranocchia, deposita in rete da due passi.

Palermo, la bilancia del giorno dopo

Il Palermo ha una reazione nel finale di tempo, prima con Le Douaron che trova il suo secondo legno in quattro giorni e poi con Pohjanpalo che si fa ipnotizzare da Klinsmann un rigore conquistato da Pierozzi quasi allo scadere del recupero. Lo stesso esterno rosanero è bravo a segnare di testa in rete poco dopo la rete del pareggio, raccogliendo di testa un cross dalla trequarti di Ranocchia.

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L’avvio horror del secondo tempo si materializza dopo pochi secondi quando un tiro di Saric trova la deviazione determinante di Magnani, spiazzando Audero. La reazione del Palermo tarda ad arrivare e si concretizza con due conclusioni deboli di Le Douaron, prima che il francese lasci il campo a Brunori. Ci sarebbero più di trenta minuti per recuperare la partita ma eccetto un paio di colpi di testa su calcio da fermo di Pohjanpalo e Magnani, il Palermo non riesce a trovare né ritmo né convinzione per raggiungere il pari. La girandola di sostituzioni non sortisce effetto e ora la partecipazione ai play-off, che prima sembrava certa, adesso torna a complicarsi. Per non chiudere subito un’annata da dimenticare, come forse vorrebbero i tifosi e magari qualche addetto ai lavori, il Palermo ora è obbligato a dover fare risultato nel doppio turno casalingo, a cominciare da venerdì sera col Frosinone. Quel che rimane dalla partita di Cesena è la solita squadra con la testa fin troppo leggera, che non riesce a mostrare quella cattiveria e determinazione che in B fanno la differenza quando si hanno ambizioni di voler fare qualcosa d’importante.

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