Sabatini: “Palermo? Imboccata strada giusta. Playoff un obbligo”

Sabatini: “Palermo? Imboccata strada giusta. Playoff un obbligo”

Il direttore sportivo Walter Sabatini ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva a TuttoB sul campionato di cadetteria, con un focus importante sulle squadre più competitive del campionato, tra cui il Palermo.

Le parole di Walter Sabatini

Sul Palermo: “Il campionato è stato deludente fino a un mese fa, adesso però mi pare che la squadra abbia imboccato la strada giusta: viene da due vittorie importanti e c’è da sperare che possa fare l’ultimo segmento di campionato in maniera più autorevole. Osti ha compiuto interventi mirati e chirurgici sul mercato, prendendo Audero, un portiere importante, Magnani, un buon difensore, e soprattutto Pohjanpalo, un attaccante che fa reparto da solo. La squadra è stata integrata alla grande e ora è più competitiva. E poi per i rosanero arrivare a giocarsi i playoff è una sorta di obbligo morale verso la città, la regione e la storia”.

Su Spezia-Pisa: “Forse non sarà proprio decisiva per il secondo posto, ma certamente di grande importanza per la psicologia del gruppo che dovesse uscire vincitore. Che riceverebbe una spinta supplementare ai fini del raggiungimento dell’obiettivo”.

Tra un Sassuolo devastante e le sorprese di questa B

Sul Sassuolo: “Sta facendo un campionato a sè stante, a differenza delle altre squadre che, con poche eccezioni, sono state proiettate nella dimensione grossomodo prevedibile. I neroverdi possono giovarsi di una forte coesione interna, una società che funziona e un amministratore delegato, Giovanni Carnevali, che è un grande leader. E poi il Sassuolo ha preso il miglior allenatore in circolazione: Fabio Grosso. Che ha un’affidabilità particolare. Sono davvero contento che possa tornare in Serie A con le sue forze, combattendo, perché l’esperienza che ha vissuto a Marsiglia è stata veramente devastante”.

Sui tecnici più in spolvero: “Anche Pippo Inzaghi si è confermato molto competitivo. Più in generale, però, non vedo allenatori che si sono affacciati prepotentemente alla ribalta attraverso il gioco: nessuno si è messo particolarmente in vetrina”.

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