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Un solo risultato, il resto è aria fritta

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Palermo – Un solo risultato, il resto è aria fritta

E ora vediamo che dobbiamo fare, dice il tifoso che si appresta ad andare allo stadio; se continuare ancora con questo stillicidio delle montagne russe o provare a cominciare a mettersi in carreggiata. Prendere finalmente la strada giusta e dopo 27 giornate sarebbe anche l’ora. Insomma basta chiacchiere e buoni propositi, ora fatti e soprattutto punti. Perché le altre corrono e l’odore sgradevole del fallimento stagionale comincia a diventare forte.

Oggi capiremo se aveva ragione Dionisi che la squadra era in crescita, che c’erano segnali positivi e dunque il bicchiere andava considerato mezzo pieno oppure, sempre parlando di bicchiere, lo si può considerare colmo, stracolmo con la conseguente necessità di intervento da parte della società. Che a dieci giornate dalla fine ovviamente non potrebbe non prendere provvedimenti solo solo per dare credibilità alle parole dell’ad Gardini che parla ancora di sogno promozione.

Non giriamoci troppo intorno, c’è un solo risultato, la vittoria. Anche il solito mesto pareggino interno equivarrebbe ad una sconfitta, sia perché le giornate passano ed i margini di recupero diminuiscono, sia perché il Brescia non è il Real Madrid ma soprattutto perché i risultati di ieri, come previsto, sono stati nefasti: tutti vincenti, tranne la Juve Stabia. Con l’amara considerazione che (a meno che il Bari non perda in casa), nemmeno in caso di vittoria i rosanero aggancerebbero il treno playoff. Che tristezza per una squadra costruita a suon di milioni e potenziata in maniera strepitosa. Che fallimento. Roba da azzerare tutto.

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Ma non fasciamoci la testa prima di averla rotta: c’è una gara da giocare e soprattutto vincere, assolutamente vincere. Il resto è solo aria fritta, soliti buoni propositi e frasi dette, ridette, ascoltate, stancamente, noiosamente ascoltate. Senza se e senza ma, la stagione più deludente dalla rinascita, senza alcun dubbio. Dionisi e i suoi hanno adesso 11 partite per raddrizzare la barca che in questo campionato ha imbarcato acqua tantissime volte.

E i tifosi, costantemente in diminuzione, sono lo specchio della delusione, costante e crescente, al punto che non è bastata una vittoria in trasferta per scaldare gli animi.  A Cosenza una vittoria soffertissima, un successo da bravi e fortunati, col secondo aggettivo che andrebbe considerato per primo (vedi gol sbagliati dai calabresi e miracoli di Audero). Insomma neanche a Cosenza il Palermo è stato prestativo nella prestazione ma solo nel risultato e fin quando arrivano i tre punti, la critica si ammorbidisce.

Ora undici partite per provare a salvare la stagione e anche la faccia perché con questo organico e con Pohjanpalo, Audero e Magnani in più, non raggiungere i playoff e giocarseli da protagonista sarebbe davvero imbarazzante, per tutti, nessuno escluso. Un fallimento a 360 gradi.

 

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