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Stadio Barbera, un mese e dieci giorni per una svolta definitiva

Palermo Barbera

Palermo – Stadio Renzo Barbera, un mese e dieci giorni per una svolta definitiva

Sei anni, forse meno, per avere uno stadio nuovo, moderno capace di valorizzare il Monte Pellegrino e il parco della Favorita.
Le idee in casa City Football Group sono chiare, anzi chiarissime ma tutto dipende dalla politica e dalla burocrazia palermitana. Se a dover decidere fosse solo il Palermo, i lavori per cambiare completamente aspetto al Renzo Barbera sarebbero già partiti da tempo, ma come detto, c’è da fare i conti con il “padrone di casa” ovvero quel comune di Palermo dal quale si aspetta una risposta definitiva da tempo immemorabile, anche se…

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Anche se sembra, ripetiamo sembra, che stavolta si possa davvero essere non troppo lontani dalla stipula della famosa concessione che nel suo totale dovrebbe durare tra i 70 e gli 80 anni, con un periodo iniziale di 15 anni il cui prolungamento automatico sarà vincolato ad una serie di step che il Palermo avrà tutto l‘interesse a rispettare.
Ma intanto c’è una scadenza che pende sullo stadio come una spada di damocle. Entro il 16 marzo il Palermo dovrà rinnovare il certificato di staticità. Per arrivare in regola alla scadenza la società rosanero ha svolto e sta tutt’ora eseguendo una serie di lavori, e prove di carico, senza i quali non vi sarebbe stata speranza alcuna.

Il certificato di staticità

Palermo e il Barbera – Nessun dubbio sul rispetto dei tempi per l’ottenimento del certificato anche se bisognerà vedere cosa accadrà in questo mese, ovvero se si arriverà alla firma della concessione il cui motivo di principale rallentamento sembrerebbe essere legato alla gestione della pubblicità all’esterno della cancellata dell’impianto.
Su questo punto la società rosanero vorrebbe trovare un accordo magari includendo tale previsione economica all’interno della stessa concessione.

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E questo non perché in viale del Fante si pensi che la pubblicità all’esterno possa essere chissà quanto remunerativa ma invece principalmente per poter avere un controllo generale sull’esposizione di marchi e messaggi che potrebbero arrecare danni, diretti e indiretti, al club.
Ma come potrebbe essere il “nuovo” Renzo Barbera? Ovviamente un progetto esecutivo ancora non esiste ma il Cfg di idee ne ha parecchie e si tratterà solo di metterle nero su bianco. Di certo ci sono dei capisaldi dai quali non si potrà prescindere. Ovvero la copertura integrale dello stadio e la salvaguardia della facciata che, come sappiamo, è vincolata dalla sovrintendenza e quindi non potrà in alcun modo né essere modificata né tantomeno abbattuta.

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L’altezza dello stadio

Difficilmente l’altezza dello stadio, come vi abbiamo raccontato tante volte, potrà essere alterata se è vero che teoricamente un pezzo dell’attuale impianto al termine dei mondiali, quindi ben 35 anni fa, avrebbe dovuto essere smontato e questo per una motivazione a dir poco assurda. Ovvero che piazzandosi in una certa posizione di Piazza De Gasperi, oggi Piazza Giovanni Paolo II, non si sarebbe visto il Monte Pellegrino. Certo ci vuole fantasia a pensare a certe cose, ma tant’è.

E quindi come si potrebbe risolvere il problema della copertura se non si dovesse trovare un accordo in tal senso con la Sovrintendenza? Anche questa ipotesi in passato l’abbiamo messa nero su bianco, ovvero si potrebbe pensare di abbassare, di diciamo circa 10 metri, il livello del terreno di gioco. Questo chiaramente permetterebbe la realizzazione della copertura dello stadio con il recupero dei posti persi abbassando gli spalti alla nuova quota del terreno di gioco.

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Palermo e il Barbera – Operazione che potrebbe essere fatta tranquillamente nel periodo estivo iniziando i lavori il giorno dopo la fine del campionato. Tre mesi potrebbero essere sufficienti, quindi, per dotare lo stadio di un manto completamente nuovo ad una quota diversa dall’attuale.
Potrebbe anche essere ridotta, se non addirittura eliminata del tutto, la zona verde che si trova alle spalle delle porte con il conseguente avvicinamento degli spalti al terreno di gioco. Cosa che permetterebbe un importante guadagno in termini di posti per far si che, alla luce di tutti i lavori, la capienza finale possa restare simile a quella attuale e quindi tra i 35.000 e i 40.000 posti.
Tutto questo perché è chiaro che il nuovo Barbera dovrà rispettare le normative Uefa anche per ambire ad ospitare competizioni internazionali di un certo livello, a partire dalla capienza minima fino ad arrivare alla copertura integrale.

NEI PROSSIMI GIORNI LA SECONDA PARTE DELLA NOSTRA INCHIESTA SULLO STADIO BARBERA

 

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