
Palermo “non è un paese per…giovani”: la nuova linea del club
L’ultima giornata della sessione invernale di calciomercato per il Palermo si è conclusa senza troppe novità. Al già arrivato Magnani si sono aggiunti i due colpi preannunciati: Audero e Pohjanpalo, entrambi ufficializzati in serata. Il mese di trattative forse non ha lasciato pienamente soddisfatto qualcuno visto che, come già capitato in estate, nella lista della spesa non figura alcun esterno sinistro che possa far rifiatare Lund, e probabilmente manca anche un innesto a centrocampo. Tuttavia dalla linea attuata da nuovo direttore sportivo, Carlo Osti, si può intuire che sia cambiata la linea e che i profili su cui puntare devono essere pronti all’utilizzo immediato. A dar man forte a quest’idea è sicuramente il negativo campionato condotto dai rosanero fin qui, che mostrato tutti i limiti di una rosa incompleta e pensata male in estate dal ds uscente Morgan De Sanctis.
Palermo, le giovani promesse non hanno aiutato
A farne le spese sono stati anche le giovani promesse in rosa. È chiaro che non si può parlare di principali responsabili, in quanto sono state più “vittime” del periodo buio e tanto contestato, proprio per via dell’inesperienza e della fragilità che ad un’età giovane è normale si possa avere. L’esempio lampante è il caso di Sebastiano Desplanches, arrivato un anno e mezzo fa tra l’entusiasmo generale e che oggi ci si chiede se sia effettivamente pronto per sostenere le pressioni di una piazza come Palermo. Pensiero in qualche modo condiviso anche dalla società e dal tecnico, che hanno preferito puntare su un profilo come quello di Audero.
Da oggetto dei desideri dei tifosi nella scorsa stagione, che invocavano una sua titolarità a discapito di Pigliacelli a oggetto misterioso di cui si mettono in dubbio le doti. Quella del portiere dell’under 21 è una flessione, non legata alle capacità sul campo, quanto una questione prettamente psicologica data dall’ambiente che da mesi circonda la squadra rosanero.
I casi di Peda e Appuah
Ritornando al mercato e alla scelta di prediligere gente esperta e pronta, a farne le spese sono stati altri due giovani: Patryk Peda e Stredair Appuah. Entrambi i giocatori sono stati mandati in prestito per poter crescere ma soprattutto giocare senza le pressioni che comporta farlo con la maglia rosanero e al Barbera. Per il difensore polacco si è scelta la permanenza nel campionato cadetto prestandolo alla Juve Stabia, mentre per l’esterno si è preferito riportarlo in patria cedendolo sempre a titolo temporaneo al Valenciennes, nella terza divisione francese. Decisioni prese per il bene di entrambi, visto che Dionisi, a causa dei risultati che faticano ad arrivare non ha mai avuto modo di responsabilizzarli e farli entrare nelle rotazioni.
E così, in barba alle possibili liste e a qualsiasi piano a lungo termine, il Palermo si è visto quasi costretto a dover sacrificare i più giovani per raddrizzare una stagione iniziata male e che non ha mai avuto un punto di svolta. Desplanches, Peda e Appuah non sono delle scommesse perse, ma lo specchio di decisioni poco chiare, che hanno finito per inghiottirli nel vortice delle critiche.
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