Al termine della partita tra Cosenza e Palermo, valevole per la 33a giornata del campionato di Serie B, il giocatore silano Gennaro Tutino, ex di turno, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Tutino ha analizzato la partita pareggiata per 1-1 dai suoi compagni contro i rosanero. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.
Le dichiarazioni di Tutino
Obiettivi di fine stagione: “Si può sempre arrivare a quota 20 gol. Mancano 5 partite e al di là della gioia personale l’obiettivo è quello di portare punti per la squadra. Nelle ultime partite i miei gol hanno puntato solo due punti”.
Il rigore segnato: “I gol a fine stagione sono sempre più importanti perché le partite sono tutte decisive. Il momento era importante e stavamo spingendo di più rispetto al primo tempo. Conosco Pigliacelli e ho studiato i rigori, conosco i miei ex compagni e il rigore l’ho calciato forte ed è andata bene dai”.
Gli episodi: “Nel calcio i pali non danno i gol. Sono stato sfortunato ma non credo a queste cose. Potevo fare meglio come nel girone d’andata, ho sempre lavorato e penso che nel girone di ritorno sto andando bene e lasciarmi alle spalle i momenti negativi”.
Sulla gara di andata…
Quanto accaduto nella gara di andata: “Volevo anche chiarire questa cosa. A Palermo c’è stato un po’ di casino quando Canotto ha segnato all’ultimo secondo, hanno buttato delle cose in campo e io le ho ributtate. Non ho nulla contro la tifoseria e ho fatto gol e non ho esultato. Ho rispetto dei miei ex compagni, sono stato molto bene a Palermo. Rigore? Sono contento”.
Le sue condizioni: “Oggi non mi sentivo bene. Quando rientri dall’infortunio la prima è sempre buona. Con la Feralpisalò mi sentivo bene, oggi no. Penso che arrivato a questo momento della stagione la forma fisica è importante e l’approccio mentale fa più la differenza. Dobbiamo credere nella salvezza e credere di fare almeno due vittorie nelle ultime cinque partite”.
L’impatto con il Cosenza: “Io penso che Tutino se ha fatto così bene è perché la squadra lo ha messo in condizione di fare bene. Sono pagato per questo, sono un calciatore del Cosenza, è uguale a Brunori al Palermo o Pohjanpalo al Venezia, il nostro mestiere è questo”.
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