Strade rosanero

“Strade Rosanero”

L’ospite rosanero:
Nel corso di una mattina di qualche settimana fa, mentre “scrollavo” i social network che tutti i giorni utilizziamo, mi sono imbattuto nella pagina social dell’ospite di questa intervista; rimango immediatamente incuriosito perché tutto riporta a Palermo e al Palermo. Dario Cascio è un “comunicatore nato”, ha 40 anni ed è uno dei tanti palermitani che hanno deciso di emigrare per andare a conquistarsi il proprio spazio ed il proprio futuro.

Dario ci racconta che ha lasciato la sua Palermo da 15 anni per trasferirsi prima a Montreal, poi ad Amburgo e infine, come spesso accade quando si va in giro…  rimane “stregato” da un luogo che visita: questo posto è’ l’Irlanda. Dopo qualche anno fra Dublino e Galway, si trasferisce nel profondo sud in un piccolo paesino sull’Oceano Atlantico nella contea di Youghal.

Come cambierà il Palermo con Mignani

Il nostro ospite, nel corso dei suoi viaggi ci confida con emozione e a fil di voce che “Porto con me diverse maglie e sciarpe del Palermo, che custodisco gelosamente”.
Dario ci colpisce e appassiona grazie alla sua “voglia di emergere” e alla forza del suo legame con la “sua” terra che ama raccontare e tenere stretta, sempre e comunque a modo suo.
Buona lettura a tutti.

 “Ognuno percorre la sua strada, ma a tinte rosanero è senz’altro più bella!”

Le domande:

Se ti dico Palermo cosa mi rispondi?
Palermo è casa, quindi Palermo è tutto.
Il mio primo ricordo allo stadio risale al 1993, Palermo. contro Acireale. Ero lì con mio padre, mio fratello e un amico di famiglia, anche lui con due figli della nostra stessa età. Partita noiosa, una di quelle con il risultato già scritto, un pareggio che tutti si aspettavano.
E infatti ho dedicato sulla pagina del mio sito un racconto della serie “Sessanta SeCunti” proprio a quella partita. Si chiama “Appattati”, non c’era titolo migliore.
Confesso, però, che essendo cresciuto negli anni ’90, ho attraversato anch’io quel momento della vita in cui si tifa per un’altra squadra. Tra orde di bambini che tifavano per la Juventus o per una delle due milanesi, io tifavo Sampdoria perché Vialli era il mio attaccante preferito in assoluto.

Chi è Mignani: il parere di chi lo conosce da anni

Sono guarito poco dopo e da ragazzino andavo a vedere le partite al Velodromo ( in quel periodo si giocava li) dato che abitavo lì vicino. Ovviamente entravo nel secondo tempo, quando aprivano i cancelli. Non c’erano soldi a disposizione per comprare il biglietto, ero troppo piccolo per la paghetta settimanale.
Ricordo ancora un Palermo-Ternana con sconfitta e lancio di sediolini in campo. Mezzo Velodromo “volato via” e io, ragazzino, che non capivo il perché di tanta foga.
Palermo è stata anche questo: momenti di sconforto e “drammi” sportivi.
Oggi invece guardare la Curva Nord dello stadio Renzo Barbera è uno spettacolo in qualunque serie. L’ultima mia partita che ho visto allo stadio è stata Palermo-Cremonese, spettacolo sugli spalti e in campo; di questa partita non mi è piaciuto soltanto il risultato finale (vittoria dei rosanero per 3-2) ma anche il fatto che non avendo trovato biglietti per la curva nord alla fine ho dovuto optare per la gradinata. Era il 26 dicembre 2023, temperatura primaverile e sole dritto in faccia, non potevo chiedere di meglio.

Dove ti ha portato il rosanero?
Per ragioni di tempo e lavoro, vivendo fuori l’Italia, come potete ben immaginare non sono mai riuscito a seguire la squadra in trasferta, fatta eccezione, come ho già detto, quando torno a casa e riesco a vedere le partite al “Barbera”, però giro la domanda e ti dico come e dove ho portato il rosanero con me.

VIDEO – Palermo, Mignani guida la squadra nel primo allenamento

Quando vivevo in Canada, per via del fuso orario, le partite erano alle 8 o alle 9 di mattina. La domenica era il mio unico giorno libero, ma mi alzavo ugualmente presto pur di vedere la partita del Palermo e poi, a metà pomeriggio, guardare Controcampo. Faceva freddissimo in Canada, quindi le domeniche a casa, passate a guardare il Palermo in Serie A, erano quasi un lusso.
Oggi provo a guardare qualche partita con i miei figli, ogni tanto ci riesco. Mia figlia ha la maglia di capitan Brunori!

La tua partita del cuore?
Risposta secca: Palermo-Triestina, la partita del ritorno in Serie A dopo anni e anni di delusioni e amarezze.
Ero lì con mio padre allo stadio, entrambi stretti come sardine in Curva Nord.
Ricordo che la curva tremava, lo stadio aveva quasi preso vita.

FOTO – Palermo, il saluto di Brunori a Corini

Il tuo giocatore del cuore?
Ti direi subito Miccoli, ovviamente. Secondo me è il giocatore più forte e completo della nostra storia, assolutamente unico.
Potrei anche dire Pastore e Ilicic, che insieme facevano cose assurde.
Cavani mi piaceva tantissimo e sono felice di vederlo ancora segnare tanto, anche in acrobazia, nonostante i 37 anni.
Però, uno dei miei giocatori preferiti di sempre è Lamberto Zauli, poesia pura in campo. Ricordo giocate incredibili, cose che non avevamo ancora nemmeno sognato .
Posso dire Miccoli e Zauli?

Mignani al Palermo: la reazione dei tifosi del Bari

Esprimi un desiderio, ce lo racconti?
Ovviamente spero che il Palermo torni presto in A per rimanerci a lungo.

Un forte desiderio era quello di avere una proprietà stabile e con volontà di programmazione a lungo termine, cosa che poi è successa.

Ti dico però la verità, da egoista puro: il mio desiderio più grande è quello di tornare a vivere a Palermo prima o poi…e in cuor mio so che succederà.

Gaetano Armao

Ora tutti contenti ma le colpe non sono solo di Corini

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