Avanza il nuovo stadio della Roma
Se a Palermo non si parla più di stadio, se non per indifferibili interventi di somma urgenza, lo stesso non può dirsi della capitale e di quello che potrebbe essere il primo stadio di proprietà dell’AS Roma.
Proprio nella giornata di ieri il Comune di Roma ha pubblicato la Relazione sugli esiti del Dibattito Pubblico sul nuovo stadio, importante step del complesso iter previsto dalla famigerata legge stadi.
La relazione riassume le osservazioni formulate da cittadini e comitati nel corso del dibattito pubblico sull’opera, confluiti nel documento come raccomandazioni progettuali consegnate all’AS Roma.
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Le caratteristiche dell’impanto
La società dell’americano Dan Friedkin è infatti incaricata della stesura del progetto definitivo, attesissimo prossimo step burocratico che svelerà ai romanisti i primi rendering ufficiali della futura casa giallorossa.
Lo stadio sorgerà nel centrale quartiere di Pietralata, bel collegato sia alla tangenziale est che alla metro B, per una capienza complessiva da 55.000 posti estendibile a 62.000.
I costi di realizzazione dovrebbero sfiorare i 600 milioni, inclusi parcheggi e urbanizzazioni e saranno chiaramente interamente a carico dell’AS Roma.
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E’ il secondo tentativo
E’ la seconda volta che in tempi recenti la Roma prova a costruire uno stadio di proprietà, dopo che il primo tentativo nel quartiere Tor di Valle si è arenato tra vincoli urbanistici e pastoie burocratiche.
Sarà uno stadio verde e sostenibile con limitate strutture collegate, a differenza dell’imponente progetto di Tor di Valle che prevedeva una vera e propria cittadella annessa all’impianto sportivo.
Anche per questo secondo tentativo non mancano gli intoppi, con comitati e cittadini residenti nell’area che si oppongono fermamente alla realizzazione dello stadio, presentando ricorsi in tutte le sedi giuridiche competenti.
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Si è anche arrivati alla minaccia di non far entrare le ruspe della ditta incaricata a condurre i necessari sondaggi geologici e archeologici nell’area, mirati a comprendere la consistenza del sottosuolo per i corretti calcoli su cemento armato e fondamenta.
Insomma, anche per lo stadio a Pietralata non mancano intoppi e preoccupazioni, che si sommano alle lungaggini di un iter burocratico complesso e farraginoso.
Ma seppur lentamente qualcosa almeno si muove nella città eterna, mentre non si può dire lo stesso della nostra Palermo, dove non si rilevano novità particolari sullo stadio nonostante la disponibilità sempre espressa da City Football Group all’amminisrtrazione comunale.
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