Palermo

Palermo, mamma che mazzata. Pari con il Brescia e addio play-off

Dal doppio vantaggio nel primo tempo al 2-2 ad inizio ripresa. Finisce fra i fischi

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

L’articolo di Carlo Brandaleone

Fine della corsa. Il Palermo chiude la sua stagione tra i fischi, neppure troppo veementi, del proprio pubblico. Da ieri sera tutti in vacanza. Chiude una stagione comunque positiva a capo chino, dopo avere sciupato l’ennesima occasione per conquistarsi un posto nei play-off per la promozione in Serie A, a cui accedono Bari, Parma, Südtirol, Cagliari, Reggina e Venezia. Il Palermo resta al palo per non essere riuscito battere il Brescia, che con il pareggio strappato ieri al Barbera potrà giocarsi la salvezza nel doppio confronto dei play-out contro il Cosenza. Nonostante il pareggio fino a pochi minuti dal termine della gara i rosa erano nel gruppo delle squadre che avrebbe giocato gli spareggi, ma al 94’ la Reggina ha segnato contro l’Ascoli, scavalcando così in classifica il Palermo nonostante i cinque punti di penalizzazione.

Sempre il “solito Palermo”: col Brescia finisce il sogno play-off

Contro il Brescia è stato il «solito» Palermo, che quest’anno tante volte era riuscito a passare in vantaggio giocando bene nella prima fase della gara. E che quasi sempre era stato rimontato, anche da squadre come Cosenza e Benevento di bassa classifica. La stessa cosa è accaduta ieri contro il Brescia, a cui serviva un punto per evitare la retrocessione diretta. Il Palermo ha giocato un buon primo tempo spinto da trentaduemila spettatori in uno scenario da categoria superiore rovinato dal lancio di fumogeni e di sediolini nel primo tempo tra gli ultras bresciani e il pubblico della curva Sud. Il Palermo ha approcciato bene la gara ed ha segnato subito con Brunori, che al 4’ s’è smarcato al limite dell’area ed ha calciato di destro sotto l’incrocio dei pali della porta di Andrenacci. Il gol di Brunori ha cambiato l’inerzia della gara. Il Brescia, che avrebbe potuto giocare una gara di rimessa in cerca di un punto, è stato costretto ad attaccare ed a scoprirsi. E il Palermo l’ha trafitto regolarmente grazie alle buone giocate di Sala e Verre a sinistra e alle ripartenze di Tutino, finalmente a proprio agio negli schemi di Corini.

Decisivo lo stacco tra primo e secondo tempo: il Palermo è rimasto negli spogliatoi

Nulla nell’intervallo lasciava immaginare il crollo dei rosanero. Un crollo tattico e mentale, non certo fisico, perché arrivato nei primissimi minuti della ripresa. E tuttora ci chiediamo come si faccia a subire un gol in contropiede quando si è in vantaggio di due gol. Quale era la necessità di gettarsi tutti in avanti. Superficialità? Presunzione o più semplicemente incapacità di «leggere» le partite. Il Palermo, come tante altre volte in questa stagione, è sparito. Evidente, clamorosa, la mancanza di una leadership in campo, i rosa si sono disuniti e tre minuti, dopo il gol di Rodriguez, hanno subito il raddoppio. Sul cross di Huard da sinistra Aye ha anticipato Bettella di testa battendo Pigliacelli sotto l’incrocio dei pali. Tutto da rifare ed è sembrato subito evidente che solo una serie di fortunate combinazioni sugli altri campi avrebbe portato il Palermo ai play-off

Il Palermo ha arrancato, nulla si può rimproverare sul piano dell’impegno ai rosa ma col solo impegno le partite non si vincono. Così, tra un cross di Valente e un lancio lungo la speranza era quella che la Reggina non battesse l’Ascoli e si è arrivati alla fine del tempo regolamentare con la testa a Reggio Calabria, perché era chiaro che il Palermo mai e poi mai avrebbe potuto segnare contro un Brescia ormai chiuso a riccio. Al quarto minuto di recupero la Reggina ha segnato e sul Barbera è calato il gelo. E dopo un tentativo di testa di Mateju sopra la traversa è finita tra i fischi, mentre il Brescia col suo manipolo di ultras festeggiava.

 

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