Criscitiello Lecco

Michele Criscitiello, giornalista sportivo, ha voluto scrivere sulle pagine di Sportitalia un’ampia riflessione su quello che sta succedendo in casa Brescia. In questa stagione di Serie B, il Presidente Cellino starebbe condannando il proprio club ai posti più bassi della classifica cadetta. In questo momento, infatti, le rondinelle si trovano al 19esimo posto con 25 punti conquistati in 26 giornate di campionato. Di seguito il commento di Criscitiello in merito alla questione.

 Le dichiarazioni di Criscitiello

“A Brescia continua il grande incubo. Speravamo di esserci liberati di Massimo Cellino a Cagliari e, invece, ce lo siamo ritrovati dalla finestra di Brescia. Un danno per la categoria, per i tifosi e per la città. La Federazione dovrebbe bannare certi Presidenti. Non si possono ammazzare piazze gloriose. Prima Cagliari e ora Brescia. Si può retrocedere, certo. Si può sbagliare un allenatore, certo. Si può sbagliare una stagione, anche due, certo. Ma quello che fa puntualmente Cellino non va bene. Il Brescia non è la sua azienda di famiglia. Il calcio per i Presidenti è un business di passaggio.

Il Brescia c’era prima e ci sarà sempre. Un sindaco o una Federazione devono essere i giudici che quando vedono determinati scempi dovrebbero essere costretti ad intervenire. Il club andava tolto a Cellino da molto prima. Quello che sta combinando quest’anno è indecente. Ha umiliato allenatori, calciatori e dirigenti. Sta facendo impazzire i tifosi. Unica cosa che ci sentiamo di dire che la colpa è anche degli allenatori stessi. Pur di allenare si fanno umiliare da Cellino. Se ti chiama il Brescia devi avere la decenza di rispondere “no grazie”. Se accetti e poi piangi significa che non hai capito nulla. Tutti gli allenatori di quest’anno del Brescia meriterebbero una diffida. Ma capiamo che l’odore di 100 mila euro manda i mister fuori di testa”.

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