Gennaro Tutino, nuovo calciatore del Palermo, ha parlato ai microfoni della sala stampa dello stadio Renzo Barbera per presentarsi, dopo il suo arrivo in Sicilia. L’attaccante napoletano si è trasferito nel club rosanero dal Parma in prestito con diritto di opzione e obbligo di riscatto condizionato. Tutino, arrivato la settimana scorsa in città, è già sceso sul campo del Barbera, per giocare assieme ai proprio compagni contro il Bari. Infatti, entrato al 74′ al posto di Valente, ha potuto assaporare, per 15 minuti, l’atmosfera dello stadio di casa. Di seguito le parole del nuovo attaccante del Palermo.
Le dichiarazioni di Tutino da nuovo calciatore del Palermo
Sull’esordio con la maglia rosanero: “Penso che io sia stato molto fortunato perché, per come sono entrato, sono riuscito a dare un piccolo contributo sul gol di Marconi. Felice per la vittoria contro una squadra forte come il Bari, con il tempo che non era il massimo“.
Sul trasferimento al Palermo: “È stato moto facile per me venire qua. Volevo andare via da Parma e, appena ho saputo di Palermo, non ho esitato. Rispetto alle altre possibilità che avevo, volevo fortemente venire in Sicilia“.
Su Brunori: “Matteo è il nostro capitano e bomber. È un esempio per tutti, per la grinta e voglia che ha. Lo conosco da poco, ma si vede che è un leader“.
Sulla propria esperienza al Parma: “Giocavo molto, ma sono andato via per questioni tattiche, volevo giocare nel mio ruolo, che è la seconda punta. Quando mi hanno chiamato Rinaudo ed il mister non ho avuto dubbi, Palermo era la mia soluzione migliore“.
Sulla testimonianza di Vazquez: “Franco mi ha raccontato molto della sue esperienza in rosanero. Lui è innamorato di Palermo e me ne parlava tantissimo con emozione. Lui stava a Mondello e mi ha consigliato molto dandomi informazioni“.
Su Stulac, Di Mariano e Vido: “Con Leo siamo stati a Empoli, ma non ci siamo visti ancora. Conosco anche Di Mariano e Vido, con i quali ho fatto le nazionali giovanili insieme. Lo spogliatoio è bellissimo e sono davvero contento di essere qui“.
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