jadid brescia

L’ex centrocampista del Brescia Abderazzak Jadid è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni di Bresciaingol.com per parlare di Alfredo Aglietti, nuovo allenatore dei bresciani subentrato all’esonerato Ruiz.

Le dichiarazioni di Jadid

“Prima di arrivare all’Entella non conoscevo il mister e venivo da alcune stagioni in cui avevo avuto allenatori di spessore come Sarri, Giampaolo e Conte che avevano determinate metodologie di lavoro alle quali ero ormai abituato. A livello umano si presentò benissimo e fu proprio lui a volermi fortemente a Chiavari, anche se poi un infortunio condizionò la mia stagione. Tatticamente parlando è un allenatore che predilige il 4-3-3 con trame semplici ma efficaci. Parla poco ma quando lo fa è molto diretto ed esigente. È un allenatore all’italiana, di scuola toscana, che di certo negli anni si è aggiornato come dimostrano i risultati che ha ottenuto. Posso dire che il Brescia ha preso un buon allenatore, che dovrà riuscire a mettere da parte i problemi societari che si sono trascinati in campo nelle ultime settimane”.

“Non so se è l’uomo giusto, può diventare l’ideale per questo momento. Ovvero un allenatore italiano che, nonostante non conosca la realtà di Brescia, ha una buona esperienza per gestire un gruppo in difficoltà e per tentare di invertire la rotta”.

“Per un allenatore che subentra non è mai facile, perché i giocatori a disposizione sono stati scelti dal predecessore o dal direttore sportivo in sinergia con quella che è la metodologia del determinato tecnico. Se riesce a cambiare l’inerzia dell’annata verrà giudicato come la cura ai problemi della squadra, altrimenti fa parte del gioco non riuscire a dare la svolta sperata. Aglietti comunque trova una società sana, nonostante i problemi ben noti. Inoltre negli ultimi anni abbiamo assistito già in altre occasioni a squadre che hanno avuto cambi di proprietà nel corso della stagione o che hanno vissuto situazioni simili a quella del Brescia. Chi acquisterà la società avrà in mano una squadra con qualità e potenzialità che deve restare in scia per un posto ai playoff”.

“Di base un allenatore quando viene sostituito è perché il presidente non è soddisfatto dei risultati. Secondo me Clotet aveva un buon rapporto con il gruppo, tant’è che non stava facendo così male a livello di classifica. Tutto viene vissuto però in relazione al risultato, nonostante i progetti pluriennali che si fanno al momento della firma. La squadra non giocava così male anche perchè bisogna tenere in considerazione che gli avversari sono forti in questo campionato di Serie B. Alcune società però non accettano passi falsi o hanno dei… gettoni di pazienza prima di cambiare. I risultati nelle ultime settimane non sono arrivati e quindi Cellino ha deciso per l’esonero, ma l’ambiente nello spogliatoio era sereno e sono sicuro che i giocatori siano dispiaciuti. Chi ha preso questa scelta, condivisibile o meno, ha pensato che fosse la mossa giusta per portare nuove idee”.

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