In un certo senso il Palermo del City Group nasce oggi
I movimenti di mercato del club rosanero pure a ferragosto (Stulac e Di Mariano) dimostrano che c’è necessità di un’accelerata per colmare il gap legato al periodo complicato post dimissioni Baldini-Castagnini. Le operazioni e le trattative portate avanti in questi giorni sono relative a giocatori di una certa qualità ed esperienza di categoria e se dovessero concretizzarsi tutte (inclusi Segre e Saric) andrebbero a definire un organico per niente male. Tutt’altro.
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Una rosa molto rivoluzionata con 12 (incluso il rientrante Broh) nuovi elementi in organico rispetto alla stagione precedente. E molti in procinto di vestire la maglia da titolare. A naso, riflettendo sui nuovi arrivati, si può facilmente immaginare che la formazione base presenterà non più di 3-4 elementi che lo scorso campionato contribuirono alla promozione in serie B (Buttaro-Marconi-Valente-Brunori). Insomma una formazione rivoluzionata, esattamente il contrario di ciò che chiedeva Baldini.
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Alla luce di tutto questo sembra che il Palermo City, quello cioè in cui la proprietà detta le sue regole con vigore e senza interferenze, sia iniziato da poco, dalle dimissioni del tecnico in poi. E’ come se prima si lavorasse più per accontentare Baldini che per mettere in pratica certe idee. Più per trovare un equilibrio fra le posizioni del tecnico toscano e l’esigenza di potenziare la squadra. Insomma sembra che si procedesse col freno a mano tirato e solo dopo si è potuto dare una forte accelerata, quasi liberatoria. Dopo un periodo passato più a non scontentare, mediare e trovare qualche compromesso, è come se si fosse liberati di freno e potessero lasciarsi andare liberamente. Sensazioni, per carità…
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Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti i tifosi che sui social, dopo qualche settimana di perplessità ( alcuni rinnovi non hanno convinto i fans), cominciano ad apprezzare il lavoro di Rinaudo-Zavagno che stanno consegnando a Corini un organico competitivo. E lo stesso Corini, con grande coraggio, ha subito chiesto 5-6 innesti di qualità per elevare il tasso di un gruppo già buono ma con evidenti lacune per la categoria. Al contrario di Baldini che forse avrebbe puntato quasi esclusivamente sul suo gruppo storico, un po’ per convinzione e un po’ per riconoscenza. Il vero Palermo City sembra essersi messo in moto solo da una settimana e la strada iniziata sembra convincente.
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