Palermo

È tempo di prime riflessioni per Silvio Baldini, approdato un mese fa sulla panchina del Palermo per sostituire l’esonerato Giacomo Filippi. Il tecnico ha iniziato a conoscere i giocatori a sua disposizione a inizio gennaio, ma il focolaio di Covid-19 registrato nel gruppo squadra ha successivamente complicato le cose, impedendogli di portare avanti gli allenamenti nel migliore dei modi. Il peggio adesso sembra però passato e ì rosanero sono pronti a scendere in campo lunedì prossimo contro il Catanzaro, diretta contendente ai vertici della Serie C. Un occhio di riguardo resta anche sul mercato di gennaio, che stenta a decollare in virtù delle mancate uscite. L’allenatore ne ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata a Tgs.

Baldini a Tgs

Piccolo salto nel passato per il tecnico rosanero, che ricorda alcuni momenti:”Orrico suggerì a Sagramola 37 anni fa di prendermi alla Lodigiani. Io sono diverso da lui, perché non mi piace fare il professore, ma ho massimo rispetto di coloro che hanno giocato a calcio. Capello mi stima per questo, per questo quando ci vediamo parliamo di calcio con serenità”

E a proposito di altri tecnici: “Gli allenatori come Capello hanno un po’ riluttanza verso quelli che hanno una certa idea di calcio. Sono legato a mister come Bagnoli, perché ti sanno dare una parola nei momenti di sconforto. Quando alleno la squadra non propongo le mie idee, ma faccio ciò che mi propone la partita. Ci alleniamo in base alle caratteristiche dell’avversario, dobbiamo esser pronti anche agli imprevisti” Infine ha citato anche allenatori internazionali: “C’è gente come Mourinho che dimostra la propria scarsa capacità di mostrare cultura. Questo perché legge per sé stesso, non per dare agli altri. Questo è il problema di chi guadagna molti soldi. La mia mamma mi diceva dove ci sono le donne c’è il diavolo . Perché la gente si scanna per queste due cose”

Per quanto riguarda i nuovi giocatori ha detto: “Chi mi ha impressionato dei giovani? Non è bello dire chi sono i giocatori più bravi, perché questa è una mancanza di rispetto. Obiettivamente in questo poco tempo non posso avere la presunzione di capire chi è bravo o meno bravo. Io gioco per il percorso, non per il risultato. Se riesco a farlo capire ai giocatori allora bene, ma è una mia responsabilità”

Silvio Baldini, infine, è tornato a porre l’accento sulla sua filosofia di calcio e del suo approccio anche con la dirigenza: “Il destino si è ricordato di me per dimostrare chi sono come persona. Farò con quello che ho. Il Palermo non ha debito, e fino al 30 giugno non manca nemmeno un euro per fare il nostro campionato. Io non detto i programmi alla mia società. Se io vado ad allenare una squadra e cerco i problemi al posto delle soluzioni, quelli che stanno lì si sentiranno un problema. L’importante è avere alle spalle gente che non ti abbandona quando non si raggiunge il risultato. Se invece i giocatori li fai esprimere al meglio, gli insegni come mangiare, come vivere da atleta, allora si sentiranno una soluzione”

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