Palermo

Palermo – Si vince per episodi e si perde sempre meritatamente

Una riflessione saggia e azzeccatissima che abbiamo fatto nostra ma nasce dal pensiero di un nostro lettore/spettatore/visitatore. Che prendiamo in prestito perché in poche righe forse sintetizza tutto il cammino dei rosanero in questo girone di andata. Le vittorie non sono mai state limpidissime e convincenti, le sconfitte sempre senza attenuanti. Tuttavia, nonostante l’altalena, il Palermo è nelle zone alte della classifica, ma fa disperare i suoi fans. Un Palermo che un giorno fa sperare e un altro fa disperare.

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Ormai abbiamo capito l’andazzo di questo campionato che non ha ancora creato un vuoto fra la prima e le altre che rincorrono solo per demeriti della prima, cioè del Bari che tuttavia i suoi 8 punticini di vantaggio li ha accumulati pur senza strafare. Insomma il Palermo è ancora li, nelle zone alte e con un briciolo di speranza (almeno fino allo scontro diretto) perché nessuna squadra ha lanciato lo sprint. Si balbetta ed anche o forse soprattutto il Palermo procede a corrente alternata. Almeno sul piano dei risultati perché su quello delle prestazioni e del gioco la linea sembra sempre la stessa. Fate voi… E non si tiri fuori il ritornello che questa è la C perchè Monopoli e Catania hanno dimostrato che anche in terza serie si può giocare a calcio.

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Un Palermo che una domenica fa sperare e quella successiva fa disperare. Dopo Picerno, la speranza riaccesa col Monopoli ed oggi un nuovo tuffo nella disperazione. Perché onestamente la gara offerta al Massimino è scoraggiante: per la personalità, la grinta e la voglia messa in campo. Poca. E se lo ha ammesso lo stesso Filippi che in genere è piuttosto misurato  nell’attribuire responsabilità alla squadra, allora quello che si  è visto a Catania è davvero eclatante e preoccupante per una squadra che, dopo una vittoria, dichiara avere ambizioni di vertice. Quella scesa in campo al Massimino non può nutrire ambizioni diverse se non un buon piazzamento finale, un secondo o terzo posto che poi è la classifica attuale.

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Perché al di là degli enormi e mastodontici errori e responsabilità arbitrali, a Catania non si è visto il Palermo che i tifosi prima della partenza, avevano spinto, incoraggiato e gasato per una gara gagliarda, grintosa e combattiva. Un Catania encomiabile ha vinto senza nessuna ombra, ha vinto meritatamente e la sensazione purtroppo era che fosse più in palla, più in giornata e più affamato del Palermo. E questo è grave ben oltre l’espulsione ingiusta di Almici , di Luperini o del rigore inventato. Sui problemi di gioco abbiamo già detto ampiamente nei mesi passati, su quelli di personalità stiamo cominciando a riflettere attentamente alla luce delle ultime disastrose trasferte. Partite che non lasciano ben sperare per il futuro. E se è vero che speranza e disperazione si alternano, domenica tocca alla prima…

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4 Commenti

  1. Da quando Filippi ha “ascoltato” le critiche dei giornalisti è passato dal 3-4-2-1 a questo brutto 3-5-2. Con il 3-5-2 praticamente si gioca con otto giocatori difensivi, le due punte rimangono isolate e non ricevono palloni, Valente deve pensare pure a difendere e ovviamente ha difficoltà. Il modulo migliore è il 3-4-2-1 o 3-4-1-2 con Silipo dietro due punte.

  2. Arriveremo al termine del campionato con il rammarico di non aver potuto vedere questa squadra allenata da un un’allenatore esperto in grado di dare un gioco credibile. E magari con un centrocampista pensante . Io sono convinto che avremmo fatto meglio di adesso e magari saremmo in lotta con il Bari. Peccato.

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