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Pestaggi e minacce: situazione tragica al Seregno

Così non è sport! Ciò che è successo in casa Seregno va contro tutti i valori che il calcio dovrebbe rappresentare. La squadra, che milita nel girone A della Serie C, stava facendo fin qui un buon campionato essendo a -1 dalla zona playoff. Risultati che per una piccola realtà come questa dovrebbero essere motivo di orgoglio e gioia per i tifosi. Le cose, purtroppo, non sono andate così e ciò che i calciatori hanno subito ha dell’impensabile. Sono arrivate minacce di morte e atti di violenza da parte degli stessi tifosi, addirittura è stato mandato un pugile in campo a minacciare la squadra. Tutto ciò è stato denunciato ai carabinieri dal portiere, dal vicepresidente e da altri due giocatori del Seregno. A rivelare tutto ci ha pensato il presidente Davide Erba con delle dichiarazioni rilasciate a Nicolò Schira.

Le testimonianze del presidente e l’intervento di Ghirelli

Il presidente Erba, durante l’intervista, ha dichiarato che tutto è iniziato quando ha deciso di vendere la società. Da lì in poi sono iniziate le minacce di morte e, stando alle sue parole, due giocatori sarebbero stati picchiati. Il presidente racconta anche che il pugile mandato in campo per minacciare avrebbe detto al portiere della squadra che non avrebbe più rivisto il figlio piccolo. La domanda principale è chi sarebbe il fautore di tutto? Il patron a questa domanda ha una risposta ben precisa. Secondo lui, il mandante di questi episodi sarebbe Ninni Corda, ex direttore generale del Seregno, che puntualmente è stato sospeso. L’ex dirigente non si è fatto attendere replicando alle accuse, dissociandosi dai fatti accaduti. In merito alla vicenda è intervenuto anche il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che ha espresso vicinanza ai calciatori, promettendo di agire qualora i fatti fossero confermati, attraverso un comunicato apparso nel sito ufficiale della Lega Pro.

Il comunicato di Ghirelli

“La vicenda denunciata a Seregno, se confermata, è sconcertante. Questo non è sport, sono vicino ai calciatori. Il calcio deve esprimere rispetto, in senso assoluto. E lo stesso deve riguardare e gli avversari e i compagni. In definitiva, essere una squadra vuol dire avere valori comuni. Seguirò le indagini e, di conseguenza, agirò sempre per il pieno rispetto delle regole. Violenza e minacce sono atti da condannare sempre e comunque”.

Le parole di Davide Erba

 “Corda? Non ha nulla a che vedere con il calcio. La mia vicinanza va tutti i nostri ragazzi per quello che hanno dovuto subire nelle scorse settimane. Deve essere radiato dal calcio. Il metodo Ninni Corda significa solo una cosa: minacce di morte a più persone e utilizzo della violenza tramite Il suo pupillo Anelli. Sono certo che la giustizia ordinaria e la procura sportiva toglierà definitivamente questi personaggi dal calcio. Le minacce di Ninni Corda hanno probabilmente sempre funzionato nel calcio, ma invito tutti quanti a non aver paura e denunciare tutto quello che hanno subito. Non mi sembra difficile a questo punto ipotizzare che il metodo Ninni Corda vada avanti da tanto tempo”, queste le parole del presidente rilasciate in un’intervista a nicoloschira.com.

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