Francesco Ghirelli torna a parlare della riforma del calcio e dei problemi che stanno affrontando squadre di Serie C, tra cui in particolare il Catania. Questi alcuni dei temi trattati in una lunga ed interessante intervista concessa a TuttoC.
Ghirelli sul Catania
Francesco Ghirelli si è detto preoccupato delle sorti del Catania. La società etnea, infatti, è in bilico, con futuro non proprio roseo alle porte. Dopo i diversi problemi degli ultimi mesi, la situazione è peggiorata con la messa in mora della società da parte dei giocatori. Quest’ultimi, infatti, non ricevono da qualche mese lo stipendio, ed hanno agito di conseguenza. Un’azione che ha aggravato la posizione già precaria del club, che potrebbe essere penalizzato o addirittura, nella peggiore delle ipotesi, fallire.
Il presidente della Lega Pro ha commentato i tentativi della SIGI di risolvere i problemi: “È una situazione complessa da molto tempo, alla quale SIGI ha cercato di dare una risposta. Ci sono stati diversi tentativi da parte di un grande imprenditore quale Tacopina: sarebbe stato un segnale non solo per Catania, ma per il calcio del sud. C’è una sofferenza, la stiamo monitorando con l’attenzione e la preoccupazione che merita una vicenda come quella del Catania”
Con una situazione così critica, di cui si era a conoscenza da tempo, ci si è chiesti come sia stato possibile accettare l’iscrizione del Catania. Francesco Ghirelli, in tal senso, ha cercato di fare chiarezza. Tutto ha origine dalla pandemia: i mesi di lockdown hanno creato diversi problemi alle squadre e di conseguenza alcuni parametri sono cambiati, diventando più flessibili. “I diciotto mesi di lockdown hanno abbassato le barriere, a livello nazionale: non parlo del calcio, le normative statali hanno visto abbassare alcuni parametri. Bisogna rialzare le regole”, ha spiegato. A questo si è aggiunta anche la decisione di evitare ripescaggi e riammissioni nonché l’introduzione delle pre-iscrizioni a marzo.
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