Palermo

Non era una follia fino a qualche tempo fa. Certamente, era un’ipotesi di difficile realizzazione ma non di certo un’utopia. Adesso lo è, eccome se lo è. Non solo in virtù dei risultati, spesso figli di episodi e dettagli, quanto per le prestazioni che il Palermo mette sul piatto soprattutto fuori casa. Non si sa come andrà a finire questa stagione, ma sicuramente conosciamo come e iniziata. E il film, non è molto diverso dallo scorso anno.

C’è un capolavoro del cinema americano, intitolato “Kill Bill”, la regia è di Quentin Tarantino e il filone che lega tutta la trama si gioca sulla vendetta. In un foglietto la protagonista scrive tutte le persone da eliminare, da uccidere, le stesse che gli avevano rovinato il matrimonio, le stesse che incentivano in lei il gusto della folle vendetta. Adesso, non prendeteci per pazzi ma, immaginiamo, che in quel foglietto ad inizio anno il presidente Mirri scriva gli obiettivi da raggiungere, da quello massimo a quello minimo (dal più importante al meno importante).

Ecco, se avessimo davanti a noi questo foglietto, o Mirri lo avesse davanti ai suoi occhi, eliminerebbe furiosamente con una penna il punto “Vincere il campionato“. E forse, lo farebbe pure con la stessa grinta della protagonista di quel film sopra citato. Del Bari, primo in classifica, se ne possono dire di tutti i colori: che gioca male, che ha fortuna. La verità è che quella di mister Mignani è una squadra forte, assetata di riprendersi ciò che per troppo tempo gli è stato tolto. È l’organico più pronto, più consapevole. Perché anche se giochi male e vinci, alla fine ottieni la promozione. In Serie C devi sapere aspettare e l’impressione è che i galletti lo abbiano fatto per tanto, troppo tempo.

Dal famoso foglietto, per ora, si cancella soltanto l’obiettivo promozione diretta, ormai giunto sull’orlo dell’impossibilità. Sui primi 4 posti, invece, qualcuno deve scommetterci ancora, giocatori e allenatore compresi. Soltanto perché tra il 10° posto e il 2° ci sono 3 punti. Ciò non deve esaltare, anzi. Il problema va ben oltre i punti. Qua si parla di un’idea di gioco che, almeno in trasferta, non sembra esserci; di prestazioni opache, per non dire pessime, di alcuni giocatori arrivati come fenomeni di categoria. Filippi creda nel suo lavoro, ma sappia, che siamo alla giornata numero 7.

1 commento

  1. La squadra non è da primo posto, la colpa è della società. Qualunque allenatore non riuscirebbe a fare meglio. I tifosi aspettano solo la cessione del club a gente ricca e ambiziosa.

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