Palermo, col Catanzaro vietato accontentarsi del pareggio
Bisognerà provare a vincere, in tutti i modi e poi, come si dice nel calcio, eventualmente accontentarsi del pareggio. Ma non come obiettivo iniziale, al di la delle solite dichiarazioni di tutto il mondo calcistico che si scende sempre in campo per vincere. Non è vero e chi ne mastica un pochino se ne accorge subito se ad una squadra o l’altra gli sta bene un pari. Da tante sfumature che vanno dal rinvio del portiere alla velocità di una rimessa laterale. Questione di esperienza.
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Dunque, al di là delle dichiarazioni di facciata, l’atteggiamento mentale del Palermo dovrà essere di puntare deciso e in tutti i modi alla vittoria e che, a priori, un pareggio non va bene. Perché pensarla così, accontentarsi aprioristicamente, sarebbe un enorme segnale di debolezza . Pensare a priori che un pari col Catanzaro sarebbe un buon risultato sarebbe un’ammissione , volontaria o involontaria, di inferiorità. Se gioco con la Juve o col Manchester di Ronaldo posso accontentarmi di una pareggio prima di scendere in campo. Ma non in serie C.
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E siccome, a giudicare dalle prime giornate, inclusa la Coppa Italia, non sembra che il Catanzaro sia questa corazzata che il faraonico mercato estivo lasciava presagire, avanti tutta alla ricerca dei tre punti. Che sarebbero un’importante iniezione di fiducia e di consapevolezza dei propri mezzi che avrebbe ripercussioni importanti per il proseguo della stagione. Insomma pochi conti e calcoli e puntare dritto al successo. Ovviamente, la storia della partita, dirà poi se anche un pari va bene; ma non dall’inizio…
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