Palermo – La cessione è importante ma il campionato forse lo è di più.

Comprendiamo che l’interesse dei tifosi sia rivolto soprattutto alle vicende relative alla cessione societaria ma guardare con distacco al campionato è controproducente. Perché comunque vada la cessione, resta sempre una squadra che deve provare a lasciare la serie C. Indipendentemente da chi sarà il patron nel 2022. E la gara di Taranto, da questo punto di vista, lascia davvero perplessi. Incolore, insapore, senza mai la sensazione di poterla portare a casa. Deprimente.

Tutta la verità sulla presunta, possibile, eventuale cessione del Palermo

Si faccia chiarezza, subito, altrimenti sarà dura. Sarà dura lo ha detto anche Filippi a fine gara riferendosi all’atteggiamento, all’approccio partita che sembra il principale imputato nella prestazione di ieri. Ma anche col Messina non erano state rose e fiori. Approccio, atteggiamento, aggressività, tutti elementi che il tecnico rosanero ha chiamato in causa per leggere una prestazione davvero incolore ed insapore e su cui, ci consenta, deve essere lui ad incidere e a dover lavorare …  magari col supporto dei senatori del gruppo.

Ma c’è di più e forse anche di più importante e delicato. La tattica. E con questo non si vuole fare riferimento ai moduli o modulicchi vari che ogni allenatore pensa strategicamente di mettere in campo;  contano fino ad un certo punto. La tattica qui la intendiamo come tentativo di mettere gli uomini giusti al posto giusto. Senza fare esperimenti o magie di nessun tipo. Linearità e semplicità. Cioè l’opposto di quello che si è visto in parte col Messina e pienamente ieri. Confusione. Tanta confusione e poche idee se non addirittura niente. Rivedendo mentalmente la gara in Puglia ci ricordiamo di una sola azione lineare: palla a sinistra per Giron che senza indugi la mette bene al centro per il colpo di testa di Soleri, malamente sprecato. Poi il nulla, il buoi totale e tanta confusione. Nel primo come nel secondo tempo.

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Ecco, il compito principale sarà fare chiarezza tattica nel senso di ricominciare a pensare ad una squadra dove ognuno ha un ruolo e deve fare quello senza spostamenti miracolistici in altre zone del campo. Perché quello che a sensazione è emerso in queste prime giornate è che il Palermo non abbia un’identità di gioco precisa, non sviluppa una manovra convincente. Si recita quasi a soggetto e peraltro ognuno sta leggendo male il copione. Perché le qualità dei singoli rosanero non sono in discussione ma finora sono rimaste sulla carta.

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Il Palermo ha in organico gente che sa trattare la palla, sa dribblare, sa superare l’uomo o inventarsi qualcosa. Ma finora non s’è visto nulla di tutto ciò. Rimettiamo un po’ d’ordine senza pensare che Dall’Oglio sia un fantasista o Valente può fare il quarto di centrocampo a destra o Floriano può giocare da trequartista dietro le punte o Soleri una volta fa il trequartista e la successiva la seconda punta. O Fella che ancora non si è capito dove collocarlo. (sono solo esempi).  Insomma i jolly non servono e non sono produttivi, se non in occasioni eccezionali.

E soprattutto riflettere sul fatto che nel calcio, senza presunzione, contano più gli uomini giusti al posto giusto che qualunque alchimia tattica. Perché altrimenti la strada è breve, in tutti i sensi…

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4 Commenti

  1. Ma lo capite che le squadre hanno capito che bisogna pressare alto il Palermo perchè sanno che la difesa rosanero va in tilt? Sono di una lentezza disarmante.

  2. Appena incontrano giocatori sguscianti (ieri Giovinco) quei polli della difesa rosanero non sanno che fare. A parte che sembrano tutti fuori condizione, un puannu stari aggritta come si dice qua

  3. Carissimo Carlo, qualche considerazione. Innanzitutto ricordare sempre che i posti diversi dal primo non portano in serie B e partecipare alla lotteria 1 su 28 ce la fa lascia pochissimo spazio, quasi nullo a vedere in serie B questa squadra l’anno prossimo. Per andare in serie B questa squadra doveva essere rinforzata rispetto a quella dell’anno passato soprattutto nei classici ruoli chiave, la famosa spina dorsale di una squadra, portiere, centrale di difesa, regista e prima punta. Soleri e Brumori in questo modo non sono utili alla causa, lanciati da soli alla deriva. Dietro di loro, ricordiamoci, il nulla. Questa squadra sta palesando i difetti di quella del campionato precedente e Filippi sta mostrando tutta la sua inesperienza (che si vede di più nei momenti critici e dal modo in cui si affrontano, esempio classico il capitano della nave che opera con bonaccia o con tempesta). Probabilmente fra le altre cose si è sopravvalutata questa squadra e una attenta analisi doveva fare emergere che non era così forte.
    Chiediamoci inoltre perché i due dirigenti sportivi, dopo una stagione assolutamente fallimentare, sono ancora li. E perché Filippi è costretto a dire che Crivello e Somma sono fuori squadra, qualcuno di voi crede che Filippi con le sue antipatie e simpatie possa essere determinante nel mettere in panca due calciatori che costano migliaia di euro? E poi per concludere, dopo che nel tuo articolo hai giustamente certificato il caos tattico che emerge chiaramente è plausibile credere che in questi casi lo spogliatoio non è del tutto tranquillo?
    Questa squadra sicuramente può dare di più di quanto visto, ma per carità non diciamo che può lottare per il primo posto. Per quello ci vuole ben altro, sia a livello dirigenziale sia in campo.

  4. La colpa è della società, abbiamo dirigenti scarsi, Sagramola e Castagnini non hanno mai ottenuto promozioni, anche Filippi è un allenatore mediocre. Tutti i tifosi del Palermo sapevano e avevano scritto che il punto debole è la difesa e la società non ha fatto nulla per rinforzare la difesa. Io l’avevo scritto sul mio blog prima di iniziare il campionato.
    Ora se Filippi è uno intelligente deve passare alla difesa a quattro e un centrocampo che copre, o il 4-3-1-2 o il 4-4-2.

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