Aveva 87 anni, è stato giocatore e allenatore come i fratelli.

L’articolo di Valerio Tripi su “La Repubblica“, titola così la scomparsa di Natale Casisa, morto a seguito di una lunga malattia, nella notte fra venerdì e sabato, con la convinzione che sia solo una parentesi di grande dolore per la famiglia, e che il pallone presto tornerà a rotolare lì dove è sempre stato di casa.

Infatti non c’è custode di campi di calcio in Sicilia che non conosca la storia della famiglia Casisa, e che non si sia unita al cordoglio in questo momento. Una famiglia che ha calciato tutti i campi e categorie, dalla serie A ai campionati dilettantistici.

Natale Casisa è conosciuto anche come allenatore, avendo guidato l’Alcamo nel 1973, dalla prima categoria sino alla serie C, centrando quattro promozioni consecutive.

Il calcio è impresso nel sangue: Santo e Totuccio sono stati calciatori, tra i fratelli, con presenze in A, B, C. Franco Casisa ha avuto un passato in maglia rosanero in serie A, stagione 1961\1962. Il Dna è passato di padre in figlio, poiché, il figlio, Paolo, ha giocato nella Primavera del Palermo con Zeman allenatore.

Il figlio di Paolo, Noel, divenne poi il pupillo del “nonno”. Sfiorando lo scudetto nel 2008, per poi vincerlo, l’anno successivo.

Il nonno Natale stravedeva per lui, dandogli consigli di ogni genere: su come calciare la palle e persino su come correre al meglio. E rivedeva forse in quel nipote… la possibilità di raggiungere quel sogno mai realizzato, nonostante l’importante carriera alle spalle: esordire in prima squadra con la maglia del Palermo.

Lui che con il Palermo aveva giocato nelle giovanili, ma mai in prima squadra…Ha giocato in B con Reggina e Reggiana, indossò anche le maglie di Benevento e Cavese, e pur appendendo gli scarpini al chiodo rimase nel mondo del calcio.

Prima con la storica cavalcata dell’Alcamo da allenatore (si ricordano 18 vittorie consecutive), e poi dispensando consigli a chiunque ne avesse bisogno.

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