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Il primo settembre diventa una data cruciale per l’utilizzo del green pass nella nostra routine quotidiana. E proprio i trasporti sono da sempre considerati uno dei fattori di rischio maggiori per il contagio, soprattutto con l’inizio della scuola. I mezzi diventano nuovamente affollati e sono dei serbatoi perfetti per la trasmissione del virus.

Ancora nessuna norma rende obbligatorio l’utilizzo del green pass per i trasporti pubblici locali, norma che non è ugualmente prevista per treni o pullman regionali.

Sarà invece obbligatorio esibire il Green pass, a partire da domani, in treni veloci, aerei, Intercity, navi e sui traghetti per i collegamenti marittimi fuori regione.

Ma non mancano diversi nodi da sciogliere, come il ruolo dei controllori all’interno dei trasporti pubblici, il 60 % di studenti che ancora non ha completato il ciclo vaccinale e il sovraffollamento dei mezzi.

Sullo sfondo resta la polemica intorno a quei lavoratori dei trasporti (come hostess o capotreno), per i quali non è previsto l’obbligo di Green Pass a differenza dei passeggeri.

IL RUOLO DEL CONTROLLORE

Su autobus, tram e metropolitane, come sui taxi e sui pullman in servizio regionale, come ribadito da La Stampa, non vi è nessun obbligo circa il Green Pass. Rimane quello della mascherina. Cambia la capienza massima consentita, dal 50% all’80%, e si sta valutando se considerar valide solo le mascherine FFP2 e non quelle chirurgiche.

Giovannini ha annunciato il ritorno della «figura del controllore sui mezzi o a terra per ridurre l’affollamento», ma anche per verificare il rispetto delle regole, dalla mascherina al metro di distanza tra i passeggeri. Per evitare che il controllo ricada esclusivamente sugli autisti.

IL GREEN PASS SUI TRENI AD ALTA VELOCITA’ NON SUI REGIONALI…

L’obbligo di Green Pass sarà esteso solo per Intercity e treni ad alta velocità, non per i treni regionali anche se collegano più regioni. La verifica avverrà a bordo, il passeggero che dovesse esser trovato senza Green Pass, verrà invitato a scendere alla prima stazione utile,  e, nel frattempo, sarà spostato in uno spazio isolato, appositamente adibito sul treno. Scatterà anche una multa per violazione delle regole di bordo, e poi un’altra sanzione, ben più pesante, sarà inflitta dalla Polizia ferroviaria, a cui saranno segnalati una volta arrivati in stazione.

SUI VOLI

Già avviene in Europa, adesso anche per spostarsi in Italia, sarà obbligatorio esibire il Green Pass all’aeroporto al momento dell’imbarco. Mentre in Italia, resta valida anche una sola dose di vaccino, per i voli all’estero occorre aver completato con due dosi il ciclo vaccinale.

IN NAVE

Il Green pass sarà obbligatorio per salire su navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale. Se il viaggio è all’interno della stessa regione non sarà necessario. Unica eccezione sono i collegamenti nello Stretto di Messina: pur spostandosi tra Sicilia e Calabria, non servirà il certificato Covid.

La capienza massima consentita per navi e traghetti è all’80%. llGreen pass sarà richiesto anche per viaggiare sui pullman che svolgono un servizio, «in modo continuativo o periodico», su un percorso che collega regioni diverse. I trasgressori saranno segnalati alle forze dell’ordine, applicheranno la sanzione prevista, da 400 a 1000 euro.

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