L’imprenditore italo-americano Joe Tacopina si trova a Venezia per festeggiare la promozione di quel club che ha visto crescere.

Il Venezia che torna in A dopo 19 anni, è adesso sotto la proprietà di Duncan Niederauer, già al vertice di Wall Street con un patrimonio personale di 1,3 miliardi, ma merito è anche di Tacopina che ha rilevato la società dopo il fallimento.

Intervistato da ItaSportPress.it, esprime tutta la sua gioia:

“Non sono affatto sorpreso visto che il mio piano, quando ho iniziato questo progetto sei anni fa, era di portare il Venezia dalla serie D alla Serie A. Dopo due stagioni eravamo in B e abbiamo sfiorato la promozione in Serie A al primo anno. L’anno scorso il ds Fabio Lupo ed io abbiamo messo una solida base e quest’anno il Venezia è stato in grado di aggiungere qualche elemento per portare la squadra al livello successivo e quindi alla Serie A”.

Un piano di alti e bassi: “Certo è stata una risalita complicata visto che ho iniziato con il Venezia nei dilettanti dopo il fallimento. Ma è stato subito fatto un lavoro incredibile che la nuova società è riuscita a valorizzare ulteriormente. Sono estremamente orgoglioso del lavoro del mio team visto che il  Venezia è approdato nel palcoscenico più importante dopo aver toccato il fondo sei anni fa. La maggior parte di questi giocatori promossi in A hanno iniziato con me. Il difensore e capitano del Venezia Marco Modolo, è come un figlio. Sei anni fa era quasi un ragazzino. Tutti si sono ricordati di me e mi hanno mandato messaggi dopo la promozione. Anche le istituzioni si sono ricordate di me. Un bel gesto”.

Un po’ di nostalgia per una città che si è lasciata presto: “Sì, ho pensieri speciali per i tifosi del Venezia. Ho promesso a loro durante la mia prima conferenza stampa sei anni fa che il Venezia sarebbe andato in serie B in due stagioni. Promessa mantenuta. Poi ho promesso loro che saremmo tornati in serie A e si è realizzato anche questo mio progetto anche se non sono più il presidente. Sono molto, molto felice per quei fan che hanno sofferto per molto tempo. Mi sento molto legato alla piazza e infatti da inizio settimana sono a Venezia a gioire con loro. Forse un po’ troppo? Venezia è nel mio cuore e sono venuto per stare con loro. Subito dopo tornerò in America e non ci sono altre tappe in Italia”.

 

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