Il 29 maggio è un sigillo impresso nella storia di tutti i palermitani: una data che racchiude ben tre eventi calcistici che hanno segnato la vita di chi il Palermo lo ha nel sangue.

Una data che al solo pensiero fa versare lacrime di gioia, per una volta e non di delusione, dove i tifosi rosanero hanno visto ed assaporato quindi più il dolce della loro storia e meno l’amaro, nonostante i diversi esiti.

29 MAGGIO 2004

La data della storica promozione del Palermo in A, del ritorno dopo 31 anni di assenza, nella gara contro la Triestina. Una città in visibilio, un’emozione incontenibile, una squadra composta da uomini veri ed amata dalla tifoseria che aspetta con trepidazione il triplice fischio per il verdetto che un’intera piazza sognava da anni.

A sbloccare il match fu il solito Luca Toni, vero mattatore del torneo, su cross di Antonio Filippini; il raddoppio arrivò al 41’ dove ancora una volta a mettere una firma fu proprio il bomber rosanero Luca Toni.

Un piccolo brivido sulla schiena fu il gol della Triestina, perché si sa, chi tifa Palermo, non può mai star tranquillo.

Poi il definitivo gol dell’altro gemello Emanuele Filippini liberò il leone in gabbia, l’emozione di tutti quei tifosi che non aspettavano altro che gioire e godersi questo meritato successo.

Quel 29 maggio segnò l’inizio della Storia, con la S Maiuscola, di un Palermo che avrebbe dominato già dall’anno successivo anche in A, sfiorando traguardi impensabili.

29 MAGGIO 2005

Il Palermo in A naviga nelle zone alte della classifica, sfiora la Champions, e sempre il 29 Maggio del 2005, quasi come una sfida del destino, ottiene la storica qualificazione in coppa Uefa.

Di fronte la Lazio: una partita spettacolare che termina 3-3, che è velata di malinconia per l’addio quasi annunciato di Guidolin, dagli spalti infatti arrivano striscioni come “Grazie mister, come te nessuno mai”. Ma è anche la giornata di record particolari: il gol n°20 di Toni, il 50° in maglia rosanero, il 10° di Brienza.

LA FINALE DI COPPA ITALIA 

Il 29 maggio è anche e soprattutto finale di Coppa Italia, dove più di 40.000 tifosi rosanero si riversarono a Roma con la speranza non solo della vittoria di un trofeo, ma che la storia potesse cambiare una volta per tutte. Il Palermo di Delio Rossi, un Palermo dei record, come quello dei punti in campionato, ma che si arrese forse ancora prima del tempo ad una Inter Eto’o dipendente, Eto’o vincente.

Un epilogo forse troppo triste ed ingiusto per una città che sognava in grande e che ha messo i brividi ad un’intera nazione , con le immagini della scalinata di piazza di Spagna piena dei colori rosanero. Ricordi indelebili che non possono essere solo foto nell’archivio del passato.

E’ l’immagine della potenza del tifo rosanero: di cosa l’amore è capace di fare,  e del perché il 29 maggio per il tifoso rosanero non sarà mai una semplice data sul calendario…

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2 Commenti

  1. Amare quando sono tutte rose e fiori è la cosa più semplice del mondo. Amare quando la tua squadra veleggia in serie C è un pù difficile ma dimostra chi ama veramente questi colori e quest’anno sono stati in pochi intimi ad essere innamorati di questa squadra

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