palermo foggia

Se non è un record mondiale, poco ci manca. Per l’ennesima volta, infatti, il Palermo scende in campo con una formazione diversa, la trentatreesima o giù di lì, anche se stavolta a dire il vero le attenuanti ci sono; ovvero le assenze per infortunio in primis di Palazzi e Somma.

Ma quello che più importa è che quantomeno il Palermo è tornato alla vittoria, la seconda casalinga nel 2021 in casa.
Tre le novità, chissà magari anche in prospettiva futura, la coppia Marong-Peretti, quest’ultimo stavolta utilizzato nel suo ruolo e non da improbabile centravanti. Con loro nei tre di difesa stavolta Marconi a completare finalmente un reparto arretrato senza giocatori fuori ruolo, leggasi Palazzi.

Nella prima frazione di gioco il Palermo è rimasto in partita solo per le parate, tre assolutamente decisive, di Pelagotti. Poco pochissimo si è visto in avanti dove Rauti anche stavolta ha fatto una fatica enorme a rendersi pericoloso. Ovviamente i suoi compagni non sono stati da meno tant’è che gli unici tiri nello specchio della porta sono stati una carambola su conclusione di Marconi, e una conclusione dalla distanza di Floriano. Questo non fa che evidenziare la pochezza offensiva dei rosanero. Nulla di nuovo sotto questo sole, quindi. Ormai quasi scomparso dai radar, purtroppo, anche Francesco De Rose che sembra essersi smarrito nella mediocrità generale di questa squadra anche se nel secondo tempo è sembrato un po’ più “vivo”. Sul fronte Luperini nulla di nuovo, anzi l’ex Trapani è riuscito nell’impresa di farsi ammonire per un fallo in attacco praticamente a palla ferma.

Considerato che ormai tutti o quasi hanno avuto la loro chance perché non provare Martin, che comunque quando è stato chiamato in causa malissimo non ha fatto, ci chiediamo?
Ecco questa sorta di ostracismo nei confronti di alcuni giocatori proprio non lo abbiamo capito, soprattutto se poi si considera che chi ha giocato di certo bene non ha fatto.

Martin, considerate appunto le pessime prestazioni del centrocampo rosanero, Lancini, se si valutano molte, moltissime delle prestazioni di Somma e Palazzi, Doda, Corrado e perfino Crivello, da titolare inamovibile a scomparso anche lui dai radar, avrebbero fatto peggio di chi ha giocato quasi tutte le partite?
Dopo essere stato fuori per punizione, leggasi scelta tecnica, si è rivisto Saraniti che almeno ha permesso al Palermo di giocare l’ultima mezz’ora, recupero compreso, con un centravanti di ruolo.

E così per fortuna il Palermo ha giocato un secondo tempo decisamente migliore coronato dal gol di Valente e da una prestazione migliore dei primi quarantacinque minuti anche grazie alla ritrovata verve di Floriano che ha dimostrato di essere uno dei pochi rosanero a “vedere la porta”. Una vittoria che da al Palermo la quasi matematica certezza dei play off.

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