palermo baldini

Esordio da incorniciare per il nuovo tecnico del Catania, Francesco Baldini che ha vinto la sfida nel lunch match di giornata contro l’Avellino per 3-1.

Per gli etnei vantaggio immediato con Russotto, che si ripete poco dopo realizzando una doppietta personale, accorcia le distanza il palermitano Sonny D’Angelo a ridosso del fine primo tempo.

Chiude la partita sul finale di match Sarao al 95′, proprio nelle ultime battute dell’incontro.

Il tecnico Baldini è intervenuto in conferenza stampa subito dopo la sfida, ecco le sue parole:

“Ringrazio i ragazzi per questo regalo, perché qualche giorno fa è stato il mio compleanno. Mi sono regalato questa grande avventura a Catania, i ragazzi hanno messo in campo tutto quello che avevano. Un allenatore in due giorni non può fare miracoli, ma ho trovato un gruppo sano. Dal primo momento hanno dato tutto ad una persona che non conoscevano. Il merito è semplicemente dei ragazzi. Ho lavorato sull’entusiasmo, non mi sono inventato assolutamente nulla”.

“La nostra è una squadra tecnica per la categoria, con buonissimi giocatori in organico. Mi rende soddisfatto che questi ragazzi hanno provato a fare tutto ciò di cui abbiamo parlato, perché si sono presi dei rischi. Ho detto loro che volevo gente che faceva in campo. Sarao? Grande partita di sacrificio, ma voglio che faccia i gol“.

Izco? Mariano ha dato qualcosa di importante, è un giocatore integro e che mi è sempre piaciuto. Lo conosco da tanto tempo, è un leader dentro lo spogliatoio. Maldonado? Ha fatto un’ottima partita. Non riprenderò mai un giocatore perché ha fatto un errore. Mi piace, può essere un capitale per la categoria e per il Catania. Gli ho dato fiducia e lui mi ha ripagato”.

“Dall’Oglio? Ad un certo punto pensavo di sostituirlo, poi mi sono reso conto che in mezzo al campo mi serviva assolutamente. L’ho messo davanti alla difesa per non farlo più correre, nonostante corresse ancora. Rigore? Avevo pensato ad altri rigoristi, che poi ho sostituito. L’ha battuto il bomber, sono felice che abbia coronato la prestazione con il gol. Manneh? E’ uno di quei giocatori che conoscevo di meno, mi ha aiutato nella scelta un mio collaboratore, ma è un giocatore interessante, che strappa la partita. Gerarchia in porta? Non ci sono gerarchie. Mi piace coinvolgere tutti, perché è l’unico modo per poter vincere. Il grande rammarico è non aver potuto condividere la vittoria con i tifosi, però, so che la gente sarà contenta”.

“Dedica personale? Alla mia famiglia, che mi ha supportato quest’anno a casa e al tempo che gli ho portato via, non andando in giro con loro, ma guardando partite”.

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