Una doppietta nel segno del destino, perché il calcio sa regalare coincidenze illogiche eppure così suggestive. Sicuramente, tanti di voi ricorderanno la storia di Gianluca Signorini, storica bandiera del Genoa, che la terribile Sla ci ha portato via nel 2002 dopo anni di sofferenza. Il figlio Andrea ha ripercorso le orme del padre, partendo proprio dalle giovanili del Genoa fino ad arrivare alla prima squadra. Ma in Serie A, sotto la guida di Giampiero Gasperini, Andrea Signorini ha disputato una sola presenza nel lontano 2009. Era un Genoa-Chievo 2 a 2, partita comunque importante perché ha sancito il ritorno in Europa dei rossoblù.

Poi la carriera di Signorini Jr. è maturata principalmente in Serie C, dove si è fatto valere nelle sue varie esperienze come difensore centrale dal fisico possente e ben strutturato. Quest’anno è arrivato al Gubbio, che milita nel girone B, dove gioca anche la più rinomata Perugia. Gubbio-Perugia è un derby regionale, anzi provinciale diremmo, e il “Grifone” non lo perdeva dal 1948. Il Perugia è terzo e sogna il ritorno in Serie B dopo la cocente retrocessione in C dell’anno scorso. Invece il Gubbio, prima del derby a -20 dal Perugia, va a caccia di un posto playoff. Valori e obiettivi diversi tra le due squadre: serve quindi un segno del destino per ribaltare i pronostici e riscrivere la storia.

L’imponderabile si è materializzato nel giro di cinque minuti, tra il 23esimo e il 28esimo del secondo tempo. Vinceva 0-1 il Perugia con la rete di Murano, poi due calci piazzati. Dapprima Signorini svetta con un colpo di testa: palla in angolo e pareggio. Passa qualche minuto e ancora Signorini piazza il tocco sotto misura dopo la rocambolesca deviazione del palo. Gubbio avanti 2 a 1 (finirà poi 3-2) con la firma più inattesa: perché Signorini avrà fatto in tutta la sua carriera una decina scarsa di gol, nulla di più.

E come vi raccontavamo, per il 31enne scuola Genoa non era quello un giorno come tutti gli altri. Ai microfoni di Umbria TV, Signorini si è lasciato andare raccontando: “Certo che ho pensato a papà. Oggi sarebbe stato il suo compleanno”. Lo ha detto versando più di qualche lacrima, in preda alla commozione. Oggi ricorre anche la festa del papà: questa doppietta, questa doppia dedica, ne riassume bene il significato e l’importanza.

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