Palermo

All’Enrico Rocchi di Viterbo tanto colore, quello del sole e dell’ottimo terreno di gioco, e tanta voglia di continuare comunque a far bene, nonostrante il passo falso di una settimana fa. Questi erano ingredienti e obiettivi di un pomeriggio, che però ha regalato tutto tranne che spettacolo, almeno nella prima frazione di gioco. Il Palermo, arrivato nella casa dei gialloblù con tanta voglia di dimostrare, hanno ciccato clamorosamente. E il risultato è stato uno scialbo 1-0 per la Viterbese, che non si può dire sia stato tanto meritato. Diciamo che lo 0-0 sarebbe stato il giusto contorno di un primo tempo che ha avuto davvero poco colore e poche fiamme.

Primo tempo orrido

Il Palermo, contratto nei primi 15 minuti esattamente come contro il Catanzaro, non si è più ripreso: timido era e timido è rimasto. Nessuna pressione sul portatore di palla e un attesa fino a centrocampo della squadra avversaria, che poteva liberamente giocare con i suoi difensori e avanzare con una discreta qualità. Gli unici squilli degli ospiti sono arrivati grazie a due calci di punizione guadagnati da Lucca dal limite dell’area: il primo è stato trasformato in un traversone su cui nessuno ha avuto la fame di credere e il secondo, un tiro del classe 2000 terminato di poco alto (anche se centrale). Una classica situazione di equilibrio e di poco dinamismo, che il Palermo però non può permettersi.

Solita squadra immatura

Si, perchè è proprio nell’equilibrio e nella mediocrità, che è sempre la squadra avversaria poi a spuntarla. E nei primi 45 minuti di oggi, si è verificato esattamente lo stesso scenario. Sull’ultimo pallone della prima frazione, una passività clamorosa dei difensori palermitani, ha permesso ad Adopo (entrato nel primo tempo al posto di Palermo uscito per infortunio), di stoppare il pallone, girarsi e calciare, una mezza caramella in realtà, anche se molto precisa. Pelagotti non si può dire sia colpevole, ma da lui ci si aspetta sempre di più e ancora oggi il suo movimento è stato abbastanza mediocre, nel suo tentativo di aggunatare il pallone. E proprio su questo colpo di scena, si è interrotto il primo tempo.

Il secondo tempo dura 15′

Il secondo, cominciato con l’ingresso di Silipo per Rauti, vede la squadra di Boscaglia molto più viva. Il primo squillo è proprio dell’ex talento della Roma che calcia debolmente col destro su un bel crosso di Almici. Poi, qualche minuto più tardi, il pericolo arriva dal sinistro di Martin che calcia dal limite corto dell’area di rigore ma il suo sinistro finisce fuori di poco. Nessuno, ha avuto però la fame di ribattere a rete proprio sul sinistro al volo che aveva attraversato tutta l’area piccola. Al 53′, Boscaglia gioca la carta Santana per Martin, che non aveva cominciato male il secondo tempo.

Al 60′ l’arbitro assegna un calcio di rigore per i padroni di casa, ma Pelagotti salva il Palermo e lo tiene a galla. Da quel momento, non è che cambi poi così tanto, niente di meno che dal punto di vista mentale. Quella vista nell’ultima mezz’ora, è sempre una squadra con tanta voglia di fare ma con poche idee, farraginose. Santana non da una mano in fase di possesso e la Viterbese sa ripartire bene forte dell’uomo in più, Floriano è stanco e dopo l’uscita dal campo di Martin qualcosa si è persa in termini di manovra. Lucca, non ha avuto quasi mai palloni giocabili e sembra, non per colpa sua, un fantasma del match.

I rosa si spengono

I rosa non si accendono dopo il rigore e neanche dopo l’ingresso in campo di Crivello al posto di uno stremato Floriano. Accardi, passato sulla fascia destra, non spinge. Il Palermo si spegne, come forse, le sue speranze di agguantare i piani alti della classifica, proprio alla vigilia di un derby che in caso di esito diverso questo pomeriggio, avrebbe potuto significare altro. Boscaglia paga una preparazione non eccelsa della gara, i giocatori, invece, la solità immatutrità e poca lucidità nei momenti topic della partita, come conferma benissimo l’ennesimo scivolone proprio al tramonto di un primo tempo che non doveva scrivere altro se non uno scialbo 0-0 sul tabellino.

Separati in casa, addio a sogni e obiettivi

Sogni lontani, così come gli obiettivi. I rosanero arriveranno al Derby forse senza moltissime cose da chiedere, forse più liberi di testa, non avendo a questo punto molte pretese di 4° o di 5° posizione. Si gioca per divertirsi da questo momento in poi. Se arriverà un filotto di 6 vittorie di fila si potrebbe parlare poi di qualcosa di diverso, ma non siamo sicuri che la continuità da sempre ricercata e mai trovata, possa bussare proprio adesso alla porta del Barbera. Più probabile, che si cerchi di costruire un futuro, che si provi a capire come gettare le basi per il prossimo anno. Intanto, da questa sconfitta non ci è sembrato che i giocatori seguissero molto il suo tenico, confuso e imbottigliato. Quasi “separati in casa”, quasi una sconfitta da divorzio.

 

 

1 commento

  1. Basta Boscaglia, basta Sagramola, basta Castagnini . Un fallimento!!!! Mirri, li esoneri e dopo se è possibile venda così esonera anche sè stesso. Un grazie particolare al nostro Sindaco Orlando che ha dato la squadra al sig. Mirri. Sig. sindaco sarebbe così cortese di mostrare ai cittadini i verbali dell’aggiudicazione ed i criteri in base ai quali è stata scelta la società di Mirri .
    Sarebbe davvero trasparenza. Grazie

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