pagliarelli

L’evento risale a circa un mese fa, ma la notizia giunge solo adesso. E’ morto Massimo Bottino, aveva 52 anni ed era recluso al carcere Pagliarelli di Palermo da diversi mesi. Era stato trasferito nella struttura penitenziaria perchè ritenuto facente parte del clan della Noce. Il decesso, risalente al 24 gennaio, è stato registrato all’ospedale Buccheri la Ferla, dove il paziente era stato trasferito dopo alcuni giorni di coma passati al Civico.

l’isolamento, ma era leucemia

In questi mesi, al carcere di piazza Pietro Cerulli, si sono creati tantissimi focolai e nelle ultime settimane il dato dei contagiati è salito fino a 60. Da giorni, proprio Massimo Bottino mostrava dei sintomi ed era stato per questo motivo isolato come da protocollo. Il suo, era tuttavia un problema ben più serio: il 52enne era malato di leucemia ed è morto così senza ricevere le cure in tempo.

L’operazione “Settimo Quartiere”

La vittima, era stata arrestata con il rito abbreviato il 22 maggio del 2018 con l’operazione “Settimo Quartiere”, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Annamaria Picozzi. Secondo l’accusa, l’uomo morto un mese fa di anni 52, aveva avuto stretti rapporti con Giovanni Musso, capo della cosca e condannato a 15 anni, con processo ancora pendente in appello.

Tra il processo e la morte

Proprio in relazione ad una delle udienze di secondo grado di giudizio, Bottino aveva manifestato dei sintomi riconducibili al Covid-19, che avevano indotto il suo isolamento all’interno del Pagliarelli. Nel giorno del processo, tenutosi il 14 gennaio, fu proprio il signor Massimo a non presentarsi, facendo giungere una sua rinuncia alla Corte D’Appello. Esattamente due giorni dopo erano peggiorate le sue condizioni e per questo motivo era stato spostato al Civico, prima di passare al Buccheri La Ferla, dove poi è morto il 24 gennaio scorso.

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