Palermo

L’obiettivo era dimostrare qualcosa, almeno dal punto di vista del carattere. Dimostrare, che mettere in affanno la regina del girone C fosse possibile, per guadagnare autostima e ridare senso ad un campionato che nelle ultime settimane sembra quasi aver perso di valore. E tutto questo il Palermo lo ha fatto vedere, anche se con un abito diverso rispetto ad altre occasioni. Un gioco non domimante, partita a sprazzi, senza un vero padrone almeno dal punto di vista della manovra.

Gran primo tempo, come al solito..

Unico punto di mancato incontro con le altre sfide è stato questo, poi il copione ha regalato il solito spreco a tinte rosanero: la prima vera grande occasione del match casca sui piedi di Lucca, che prima fa un gran controllo a seguire e poi spara in bocca a Iannarelli sul più bello. Insomma niente di nuovo; e così si passa alla clamorosa occasione per Crivello, imbeccato splendidamente da Valente (altra buona partita dell’esterno sinistro), che non riesce però a trovare il compagno giusto a centro area. Ancora Lucca a un quarto d’ora dal termine della prima frazione di gioco, colpisce di testa su un campanile alzato da Somma sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il pallone va alto di poco.

Era normale aspettarsi comunque una squadra che non dominasse il campo, vista la forza dell’avversario. Il Palermo, ha però prodotto e sopratutto non fatto giocare la prima forza del campionato, pressando i centrocampisti rossoverdi e togliendo spazio al fantasista Palumbo (che in un’occasione ne ha messi a sedere tre). Una discreta prova, quella fatta vedere nel primo tempo, anche dal punto di vista difensivo. La retroguardia siciliana è stata messa infatti alla prova in una serie di circostanze, che non hanno mai portato però al tiro verso la porta gli uomini di Lucarelli, svegliatisi comunque negli ultimi 10 minuti.

Lucca fa il suo, il Palermo sa soffrire

Il secondo tempo è cominciato con l’ingresso in campo di Silipo al posto di Kanoutè, che ha sfoderato la solita prestazione opaca. Il risultato non si è fatto attendere: Silipo smista sulla destra per Accardi che mette dentro un traversone forte e teso per la testa di Lucca che spinge all’angolino. Il tabellino è 1-0, con il classe 2000 che fa centro alla 3° occasione avuta, dimostrando che il cinismo non è ancora il suo forte, ma che il suo questo ragazzo lo sta facendo senz’altro.

Nei minuti successivi del match forse troppe punizioni concesse e una serie di cross sbagliati da Lucca che potevano generare pericoli importanti. Tutto sommato, il Palermo ha gestito da squadra: nessuna sbavatura difensiva, grande equilibrio e cattiveria a sufficienza per arginare sul nascere le trame offensive della Ternana. Insomma una partita da categoria, che non potrebbe chiamarsi certo “quella della vita”, visto che poi i ragazzi di Boscaglia la prestazione la portano sempre a casa, lasciando invece i gol agli avversari.

Ma poi l’errore, l’unico…

Poi un errore, questo è bastato. Una serie di rimpalli e uno scivolone di Crivello, permottono al pallone di giungere a Falletti che da due metri non può sbagliare per quello che è il più classico dei gol dell’ex. Neanche troppa fortuna questa volta, dopo una prestazione di cuore e di qualità. Ma la differenza, l’ha fatta ancora una volta un gol letteralmente divorato da Broh al 72°, con un colpo di testa a botta sicura che mette in mostra i buoni riflessi di Iannarilli. Qualche minuto dopo, la punizione divina dell’ex. Il risultato alla fine rimane questo, ma il tecnico gelese questa volta può essere contento (anche se lui lo è sempre).

Punto pessimo che da autostima…

I rosa hanno giocato come dovevano e per un dettaglio, alla fine hanno buttato via due punti preziosi per la classifica e il morale. Da qui si deve ripartire, anche se il risultato è brutto e non serve a niente. Anzi, se possibile potrebbe far uscire il Palermo dalla zona playoff (in attesa della Juve Stabia). Questo punto deve comunque dare autostima, perchè l’avversario questa volta era vero, forte e gagliardo.

 

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