lockdown

Ripiombati nel duro lockdown di marzo scorso, la Sicilia torna nuovamente in “zona rossa. L’indisciplina e il mancato rispetto delle norme ha determinato una dura conseguenza per tutti i siciliani: chiusi bar, ristoranti e negozi (dediti solo all’asporto o consegne a domicilio). Le attività aperte restano comunque quelle relative alla vendita dei beni essenziali quali alimenti farmaci e dispositivi elettronici vari.

L’attuale situazione ha un sapore più amaro a causa di una nota voluta dal Governatore Musumeci che ha vietato la visita a parenti o amici, regola consentita nelle altre zone rosse quali Lombardia e Alto Adige. Passeggiando per le strade del Capoluogo si vedono soltanto rider e atleti impegnati nell’attività sportiva solitaria.

Piazze, strade e parchi semi deserte: stesse immagini di un anno fa. Pochi controlli nelle zone centrali e poche anche le macchine in circolazione. Una cassiera di un supermercato ha affermato: “Finora sono entrate cinque persone ma ieri la fila fuori è stata lunga e fino a sera”.

Nella zona portuale della città pochi si dedicano all’attività della pesca mentre tante persone affrontano il periodo di chiusura svolgendo attività motoria all’aperto. L’ulteriore sacrificio voluto dai vertici siciliani deve essere da una parte un ammonimento per condotte sconsiderate, dall’altra dovrà servire per scongiurare l’aumento esponenziale dei numeri.

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