Oggi arancioni: che sport posso fare? 7 e 8 gialli. 9 e 10 arancioni. Che significa?
Dopo diversi giorni di zona rossa, oggi l’Italia, ma solo per un giorno, sarà zona arancione per poi tornare rossa martedì e mercoledì. Giovedì e venerdì saranno finalmente gialli per poi tornare arancioni sabato e domenica 10 gennaio. Dal giorno 10 in poi scatterà un piano differenziato per ogni regione sulla base dell’indice Rt.
Rt 1 si va in arancione, Rt 1,25 si va in rosso: questo l’orientamento del Governo sulla base delle indicazioni degli esperti ed al termine di un vertice concluso da poco. Andiamo con ordine e chiariamo cosa posso fare oggi, giornata arancione. Ma anche sabato e domenica.
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Riaprono i negozi ma non bar e ristoranti che saranno aperti solo per l’asporto. Si potrà usciere di casa e dal proprio comune.
E veniamo allo sport: oggi (ma anche sabato e domenica) sarà consentito svolgere attività sportiva individuale e non di contatto presso circoli che consentono sport all’aperto. In sintesi si potrà giocare a padel, a golf e a tennis. Restano chiusi i centri sportivi ed i circoli con sport di contatto: non si potrà giocare a calcetto o a basket così come a pallavolo o a beach volley al chiuso. Vietati anche gli allenamenti di gruppo, tranne ovviamente per i professionisti come i giocatori del Palermo.
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Restano chiuse le piscine, le palestre, i centri benessere e quelli termali tranne quelli che rientrano nelle attività di riabilitazioni sanitarie.
Consentita la passeggiata anche oltre i dintorni della propria abitazione (come avviene nella zona rossa) così come la corsa e l’attività motoria inclusa la bicicletta.
Restano sospese le gare a livello amatoriale connesse agli sport di contatto.
Giovedì e venerdì Italia in zona gialla: riaprono anche i bar ed i ristoranti (fino alle 18,00) e sarà consentita la libera circolazione anche fuori dalla regione. Riaprono altri circoli sportivi ma non palestre e piscine. Dal 10 gennaio in arrivo nuove disposizioni e un nuovo Dpcm ma sarà probabilmente ancora restrittivo in considerazione dei dati allarmanti dell’epidemia. Si ritiene che sia necessario mantenere misure rigorose anziché allentarle.
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