Da Paparesta al compenso di Sagramola, i 4 motivi della frattura.
Alla base della rottura anche la querelle sul capitale da versare e i rapporti con Damir e Hera Hora.
L’aumento della discordia. Lo stipendio dell’ad triplicato rispetto a quello della passata stagione fra i dilettanti.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Benedetto Giardina sottolinea i 4 punti di contrasto contenuti nella lettera che Di Piazza ha inviato ai soci ed in cui riassume le ragioni che lo hanno spinto ad esercitare il diritto di recesso delle quote. Una frattura che appare insanabile.
I 4 punti
- La mancata nomina di Paparesta. Vista la distanza, Di Piazza aveva nominato, l’anno scorso, l’ex arbitro Paparesta a rappresentarlo. Scaduto il contratto, non è stato rinnovato.
- Querelle sul capitale da versare. Il 26 maggio Di Piazza suggeriva di versare per intero il capitale sociale, proposta che non veniva accolta perché non ritenuto necessario un nuovo versamento economico.
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- Lo stipendio di Sagramola. L’assemblea dei soci, lo scorso luglio aveva stabilito un aumento a 141 mila euro lordi per l’ad Sagramola, cosa che è stata contestata da Di Piazza secondo cui avrebbe creato un costo complessivo di circa 300 mila euro lordi. Il presidente di Hera Hora, Daniele Mirri aveva precisato che la somma complessiva si doveva intendere di 150 mila euro netti e che l’aumento era giustificato da benefici fiscali e previdenziali, oltre che dal salto di categoria e dall’aumento di fatturato.
- Rapporti con Damir e Hera Hora. Esisterebbe per Di Piazza un’attività di direzione e coordinamento esercitata da Damir Srl o Hera Hora Srl sul Palermo FC.
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