Sono, siamo, tutti scontenti: è scontento il presidente Mirri, l’Ad Sagramola, il Ds Castagnini e pure Boscaglia si aspettava una classifica diversa. Tutti scontenti, anche la stampa, presa per pezzi di ….. Questa è una piazza che in passato ha criticato qualche prestazione di gente come Pastore, Cavani o Dybala. Figuriamoci se non può farlo con qualche giovincello rampante. Sorvoliamo e affettuosamente cataloghiamo come bischerata. Un errore di gioventù si perdona a tutti. Uno.

Voltiamo pagina ed apriamo quella delle prestazioni della squadra. Dice il presidente che se perdi 4 gare su 12 è evidente che si è commesso qualche errore e che ci sia un problema, al netto ovviamente del covid. Perfettamente d’accordo, ma non tutto è perduto. Magari la vetta si, quasi definitivamente, considerando il cammino e l’organico degli umbri. Ma la stagione si può ancora salvare, si può raggiungere ed ambire ad un piazzamento nei play off d’èlite, quello fino al 3°-4° posto per intenderci. Per i piazzamenti a seguire consentiteci di parlare di play off dei poveri, almeno per una squadra che è stata costruita per un progetto vincente.

Dunque testa bassa e pedalare perchè la classifica dice che la stagione si può ancora recuperare, a patto di trovare un elemento che finora è mancato: l’affidabilità, che usiamo come sinonimo di continuità. Spieghiamo meglio. La cosa più importante che ha detto la gara con la Viterbebse è che in questo momento la squadra non da sicurezza, quella sicurezza che nasce quando batti senza se e senza ma la penultima della classe, col peggior attacco e la peggior difesa; in piena crisi e con qualche mugugno interno. Insomma non vincere gare di questo tipo è un segnale, il segnale cioè che il Palermo potrebbe essere capace di vincere con tutte ma anche di perdere con tutte (perché cos’è il pari con la Viterbese?).
E questi balbettii, questi inciampi non sono forieri di posizionamenti di vertice. Per raggiungere certi traguardi ci vuole continuità e la certezza che sfide come quelle di mercoledì si portano a casa senza appellarsi all’ingiustizia arbitrale.

Con 24 partite alla fine del torneo, parlare di ultima spiaggia o di gara della verità sarebbe scorretto oltre che sbagliato. Ma iniziare a prendere e mantenere un cammino costante e senza troppi scossoni o incidenti di percorso diventa fondamentale. E dopo un inizio da incubo, aver saputo strepitosamente metabolizzare il peso del covid adesso, da Foggia, occorre un salto di qualità, cioè iniziare un rilancio finora mai costante o pienamente riuscito. Iniziare a scalare la montagna senza fare tre passi avanti e uno indietro.
Anche perchè un bel piazzamento in zona play off oltre che facilitare il cammino spareggi darebbe qualche chance in più in caso di riforma…

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4 Commenti

  1. Si, ogni volta è la partita della svolta, e poi prendiamo sempre qualche schiaffone. È illusorio pensare di avere una squadra da primi posti.Purtroppo non l’ abbiamo. Chiaramente spero di essere smentito, già da domani….

  2. Mica si poteva vincere il campionato con un attacco mediocre, se si vuole ottenere la promozione con i play off servono rinforzi a gennaio

  3. Però Lucca un minimo segno di pentimento lo poteva dichiarare. Lo sport serve anche a educare i giovani e farli diventare uomini.

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