Qualcosa è cambiato. Il Palermo che aveva messo dubbi ai tifosi sulle sue potenzialità ha lasciato il posto ad una squadra che piace, comanda le operazioni in campo e soprattutto vince.
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L’analisi di Valerio Tripi su Repubblica, riflette il rullino di marcia intrapreso dal Palermo nelle ultime giornate, come le due vittorie consecutive e i quattro risultati utili consecutivi, che sono serviti a dare alla squadra rosanero fiducia e consapevolezza.
A sentire i diretti protagonisti, gli ultimi risultati sono il frutto della continuità ritrovata del gruppo e del lavoro, che in settimana Boscaglia ha potuto svolgere dopo le varie assenze per coronavirus ed infortuni. Non è un caso che appena il Palermo abbia cominciato a giocare con cadenza fissa, siano arrivati gli automatismi e con essi i risultati.
L’inizio della stagione ha visto momenti alterni, con una preparazione in ritardo a Teramo, contro la Ternana il Palermo ha giocato dopo dieci giorni, dopo quattro giorni in campo contro l’Avellino e poi in campo per la gara contro il Bisceglie, l’ultima prima dello stop per il coronavirus.
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Contro il Catanzaro, il Palermo è sceso in campo dopo 17 giorni di inattività. Eppure si sono visti i primi sussulti di orgoglio e le prime scintille, esplose definitivamente nel derby, forse più sotto l’aspetto motivazionale che dal punto di vista del gioco.
Il Palermo non ha poi mai avuto la squadra al completo: il culmine contro il Catania con soli 11 titolari e in panchina il solo Matranga.
Contro il derby è scattato quel qualcosa, quel patto non scritto che come una molla ha fatto smuovere tutti i giocatori, uniti verso un unico obiettivo.
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