Il peso del lockdown cosiddetto <<ligth>> si sente e si sentirà eccome: gli animi dei ristoratori e dei gestori si alternano fra rabbia e timore. C’è chi provvederà all’attività di asporto e delivery, chi invece decide di chiudere per risparmiare e non perdere ancora di più; si attendono tempi migliori per riaprire e ricominciare con la propria attività.

Il gestore della Tonnara Florio, Enrico Taormina afferma:<<Oggi la rabbia non è per la chiusura. Era prevedibile che potesse accadere, ma quanto perché la Sicilia non si sia organizzata per la seconda ondata del virus. Io non so a chi attribuire le colpe, se al governo regionale o a quello nazionale, oggi, di fatto sono state eliminate le attività che potrebbero essere pericolose, anche se nessuno studio l’ha ancora dimostrato. C’eravamo organizzati per affrontare in sicurezza la stagione, abbiamo sostenuto delle spese nella speranza di lavorare e farlo in sicurezza per noi e i nostri clienti. Uno stop che coinvolge tantissimi addetti ai lavori. Dietro ad un evento, un matrimonio, un compleanno ci sono tanti lavoratori. Oggi si assiste a un lockdown mentale: la gente non viene neanche a chiedere un preventivo. La zona gialla avrebbe dato un po’ di respiro a delle fasce che adesso sono a casa e non potranno pagare le utenze, gli affitti e gli stipendi>>.

Per quanto riguarda l’attività di asporto non sembra indugiare:<<Si risparmia restando chiusi, non abbiamo quel target di clientela. La Tonnara non è un locale da delivery, non c’è l’abitudine del take away. Noi siamo scelti per il cibo e la location>>.

 

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