Ospite ieri sera a Diretta Stadio Giovedì su Gold 78 il mister Delio Rossi ha parlato del passato e del presente del Palermo. Il tema derby ha dato il via alla trasmissione, nel ricordo del 3-1 di dieci anni fa con la tripletta di Pastore.
Così mister Rossi: “Ho avuto la fortuna di giocare diversi derby, posso dire che anche in base alla città è una partita che vale più di 3 punti. Si tratta di orgoglio, passione e cultura. Ricordo bene il 3-1 al Catania, in quegli anni militavano a Palermo giocatori che hanno fatto la storia rosanero: Migliaccio, Cassani, Balzaretti, Liverani”.
A proposito di calciatori si è parlato dei grandi campioni che hanno giocato a Palermo, con uno zoom su Edinson Cavani: “Se devo parlare del giocatore più forte fisicamente mai allenato sicuramente devo dire Cavani, aveva la forza di macinare chilometri e di arrivare cinque volte di fronte la porta. A Palermo ha vissuto un momento di poca lucidità per cui riusciva a concretizzare poco. Litigai con Zamparini quando mi disse che lo avrebbe venduto al Napoli. Il Palermo era superiore e si andava a rinforzare una diretta concorrente, la storia ci ha mostrato cosa è diventato Cavani con la maglia azzurra e dove sono Napoli e Palermo oggi”.
Impossibile non ricordare la finale di Coppa Italia, persa dal Palermo contro l’Inter: “È stato uno dei momenti più brutti della mia carriera, ma anche uno dei più belli. Ci siamo meritati quella finale battendo una squadra come il Milan e la città ha colorato Roma di rosanero. Sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita, per cui ci tenevo particolarmente”.
Sull’attuale Palermo: “Premetto che vivo la situazione da lontano. La squadra non è partita bene, leggo spesso le notizie sui giornali. Però c’è da dire che si viene da una situazione finanziaria molto complicata. Ora c’è una nuova società, gente palermitana che ci mette la faccia. Queste persone a mio avviso meritano fiducia, nelle difficoltà si vedono le persone. Ovviamente la gente è delusa perché ci si aspetta che chiamandosi Palermo si vinca automaticamente in C, ma non funziona così. Quello che posso dire per esperienza, è che se la società è solida e ha programmi per il futuro, può sbagliare un anno ma sicuramente in futuro raggiungerà i risultati. La Serie C è un campionato particolare, ci vogliono i giovani di prospettiva così come gli esperti che facciano da chioccia ai meno anziani. Molti fanno l’errore di pensare già alla B. Non è detto che con quelli di B vinci. Servono calciatori esperti in categoria”.
Rossi infine, rivela i giocatori che più di tutti l’hanno fatto arrabbiare durante la sua esperienza in Sicilia: “Ilicic senza dubbio è uno. Ha capito solo ora come ci si allena. Era convinto di doversi allenare piano per risparmiare energie in vista della domenica. Invece è il contrario. Abel Hernandez è stato un altro esempio di giocatore che ha fatto una carriera al di sotto delle sue potenzialità. Poteva andare nel Real Madrid o nel Barcellona. Un rimpianto”.
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