Certamente nessuno si è annoiato e alla fine “è bene quel che finisce bene”, direbbe oggi un tifoso se venisse chiamato in causa in conferenza stampa. Oggi più che mai, visto che la società ha comunicato il suo silenzio nel post gara. Scelta da rispettare anche se forse, avremmo tutti quanti voluto sentire un pensiero, su una partita pazza, la prima dopo l’incubo Covid-19 che ancora lascia qualche strascico, come è normale che sia.

Ma veniamo a Catanzaro-Palermo. Certamente l’evento più importante della partita è stato l’arbitraggio scandaloso, tale da relegare ogni altro avvenimento della match in secondo piano. Giusto, perchè se il signor Daniele Perenzoni della sezione di Rovereto fischia un fallo in area di rigore per il classico contatto da “spalla a spalla” (vinto nettamente dal difensore palermitano) allora è chiaro che devi essere criticato dai tifosi e punito, da chi di dovere. Che tale flagello, tuttavia, non prenda il sopravvento su un incontro in cui è successo altro.

L’episodio insomma, non serva da alibi. Perchè ci sono sempre i soliti problemi. Questa è una squadra che non riesce a segnare, che tiene pure con ordine il campo e che mette sottopressione l’avversario qualche volta (come successo oggi nel primo tempo e qualche settimana fa a Terni sempre nella prima frazione di gioco) ma che non fa gol e tira poco in porta, anzi, non ci tira proprio. E non vogliamo tornare certo ad un mercato che è mancato nel suo vero obiettivo e di attaccanti che non esistono: qui si fa fatica a creare pericoli con i terzini, con gli esterni e con i centrocampisti, che pure bene oggi hanno fatto in fase di impostazione e interdizione (almeno nel 1°tempo). Se insomma dopo 5 giornate di campionato (quelle fin qui giocate dai rosanero) la classifica recita ultima posizione, vuol dire che non vanno molte cose. Non ci sono più alibi e non ci sono più neanche tutte queste certezze su mister Boscaglia che saprà, si augureranno i tifosi, ricucire un filo completamente sfaldato.

Quello di oggi può sembrare forse un pareggio al sapore di vittoria, per come è arrivato. E’ arrivato bene, di squadra, di gruppo. Questa è l’unico aspetto positivo, non volendo inserire di forza neanche un primo tempo giocato bene. Perchè? Un’altra squadra l’avrebbe chiuso in vantaggio. Invece, il calcio insegna altro: se non si concretizza alla fine gli episodi remano contro. Ma torniamo allo spirito, perchè questa squadra ha degli attributi: pareggiare in 9, dopo un mese di stop causa Covid-19 e abbracciarsi al termine come se si fosse vinta, vuol dire che la tenacia c’è in questo gruppo, vuol dire che il coraggio non manca.

Arbitraggio scandaloso, soliti problemi e grande gruppo. Oggi abbiamo visto questo, ma domani al risveglio la classifica dirà ancora che il Palermo è ultimo e decimato in vista del derby con il Catania. La situazione resta molto grave e nessuno può negarlo, ma ci sono margini e tutti sono ben disposti a vedere altro.

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