Serie A

Perchè continuare a fare gli attori? Perchè credere di potere continuare con il calcio? Come mai si fermano i campionati dilettantistici e continuano la Serie B e la A? Domande, che in questo momento chi ama lo sport si pone, senza però trovare una risposta. Caos, nella testa di chi in questo istante vorrebbe solo un po’ di chiarezza e di giustizia. Esatto si, giustizia. Sembra una parola grossa ma in questo caso calza a pennello.

Basti pensare al fatto che non tutti vengono trattati allo stesso modo. Certo, tra la Serie A e la C qualcosa cambia e con il calcio dilettantistico poi, non ne parliamo. La tecnologia, l’avanguardia, è più efficiente nelle categorie superiori perchè la disponibilità economica è maggiore e le regole possono essere rispettate a dovere. Oggi, tuttavia, bisognerebbe applicare altro ragionamento: il Covid-19 colpisce ugualmente e delle disposizioni messe in atto dalle società calcistiche, pur con il massimo dell’attenzione e della “tecnica”, se ne fa un bel bagno caldo. Che sia D, C o A, il virus non fa differenza di categoria e si insinua quindi (come abbiamo visto), tra le maglie del Genoa, così come in quelle del Palermo o del Monza (Serie B).

Detto questo, forse è giusto ribadire il solito concetto moralista e tenero che molti forse non considerano come la causa principale per la quale sarebbe giusto fermare tutto e che invece, lo è e come: lo squallore di uno sport i cui stessi protagonisti vengono infettati ogni giorno, di un calcio senza pubblico che emana i suoni sbagliati, quelli più acri. Gente che fuori muore o viene intubata e in un campo invece, verde solo apparentemente, si gioca come se nulla fosse. E’ facile parlare dietro una testiera, lo sappiamo che non è semplice prendere decisioni, ma pensiamo che se si guida verso una direzione quella debba valere per tutti.

Non esiste una differenza di valori, non esiste ragione per cui nelle categorie più basse si debba stoppare e tra i nobili, invece, continuare. Se c’è una cosa che abbiamo imparato, è che il virus “fa” democrazia e non esiste classe o categoria diversa. Come non dovrebbe esistere neanche per i nostri signori del calcio. Continuare per tutti o stoppare…allo stesso modo. Una decisione senza logica, presa forse perchè è dura non vedere più le partite della squadra del cuore, perchè è l’amore di un tifoso che vince su ogni cosa e fa rimandare un provvedimento che andrebbe preso in fretta. Ma cadrà, cadrà anche quello. E arriverà il momento di rassegnarsi. 

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