Giovanni Tedesco

All’Al Bataeh un’avventura per me tutta nuova. Peccato per il cibo ma mi salvano pomodoro e mozzarella“.

Proprio ieri ha fatto il suo esordio in panchina pareggiando per 1 a 1 in trasferta la partita di Coppa del Presidente tra l’Al Arabi e la sua squadra dell’Al Bataeh. Giovanni Tedesco, dopo Malta, tenta l’avventura ancora in terra straniera.
Inizia così l’articolo di Massimo Norrito su Repubblica, oggi in edicola.
L’intervista con Giovanni Tedesco da poco alla guida della squadra dell’Al Bataeh, serie B degli Emirati Arabi. Vi riportiamo alcuni passaggi:

“Finita l’esperienza a Malta non ho ricevuto offerte interessanti. Così, quando un manager mi ha telefonato proponendomi questa avventura, ho colto l’opportunità al volo. Confesso che i primi giorni sono stati molto particolari. Arrivavo in un altro mondo, con una realtà completamente diversa. Ma in questo mi ha aiutato il fatto che sono abituato ai sacrifici. La nostra è una squadra di serie B, ma ha impianti da fare invidia alla serie A italiana. Qui è tutto in crescita. Sia dal punto di vista calcistico che da quello economico… I primi giorni sono stati duri. Lingua, usi, costumi, cultura, tutto è differente. E quindi non è stato facile… L’obiettivo è la promozione. Centrare i primi due posti che ti promuovono nella serie A locale. L’aspetto organizzativo e delle strutture è sicuramente al top. Quello tecnico no. C’è una grande differenza tra la serie B e la serie A. Nell’Al Sharja, nella nostra stessa città, gioca l’ex di Palermo e Trapani Igor Coronado. Ci siamo già visti per un caffè e anche lui concorda sulla grande differenza tra le due categorie… Al Bataeh è una città a 25 chilometri da Dubai. Finito il centro abitato c’è il deserto e il nostro centro sportivo, con otto campi da calcio, una palestra, una piscina, uffici e ristoranti, si trova proprio in mezzo al deserto… I primi giorni praticamente non mangiavo nulla e sono riuscito ad eliminare i chili di troppo che avevo accumulato… Adesso vado a avanti a pomodoro, mozzarella e pollo.
Per fortuna riesco a seguire il Palermo. Se hai dentro la passione per questa squadra non ci sono distanze che tengano. Sono felice che in panchina ci sia Boscaglia. L’ho conosciuto al corso di Coverciano e l’ho apprezzato come uomo e come allenatore.
Sicuramente il Palermo è in buone mani. Alla squadra penso che manchi qualcosa, ma questo lo sanno anche i dirigenti”.

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