pagliarelli

Sono stati smascherati due agenti del carcere Pagliarelli di Palermo, che vantavano diverse conoscenze all’interno dell’amministrazione penitenziaria centrale di Roma. Secondo le indagini ci sono cinque indagati, di cui due poliziotti della penitenziaria di Palermo.

A partecipare a tale operazione, oltre al Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, anche i Nuclei investigativi regionali di Milano, Catanzaro e Cagliari. Gli uomini promettevano trasferimenti di sedi, agevolazioni nel superamento di concorsi ma il prezzo da pagare era salato: si facevano consegnare dai 2.000 alle 5.000 euro, o diversi oggetti di valore.

A segnalare tali giri, è stato un familiare di un aspirante guardia carceraria che dopo aver pagato un’ingente quantità di denaro agli uomini, si sarebbe aspettato che il familiare aspirante passasse il concorso concludendo l’obiettivo della trattazione fra i due: in realtà tutti ciò non avvenne. I due agenti non avevano nessuna conoscenza che potesse agevolare l’inserimento degli aspiranti poliziotti né il trasferimento di colleghi in sedi richieste. Ad oggi si trovano sotto accusa, l’ispettore capo in servizio al carcere Pagliarelli e un collega del carcere di Cagliari.

Stessa sorte per i due aspiranti che si sono rivolti all’ispettore per superare il concorso. Gli investigatori: “le sue alte conoscenze al ministero non esistevano. Nessun rapporto con i funzionari romani chiamati in causa è stato accertato nel corso delle indagini. Erano fandonie raccontate a disperati in cerca di occupazione”.

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