Il difensore Cangemi, il centrocampista Florio e i portieri Faraone e Matranga, tutti classe 2002 si allenano con la prima squadra. Capodicasa, il tecnico che li ha lanciati: “Un premio per il settore giovanile”

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

Quattro come gli amici al bar di Gino Paoli. Ma per loro è ancora troppo presto per sedersi attorno a un tavolo e raccontare di come volevano cambiare il mondo.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che descrive la voglia di stupire dei quattro giovanissimi aggregati in prima squadra per questo ritiro di Petralia: Cangemi, Florio, Matranga e Faraone.
E ne è contento Leandro Rinaudo, direttore tecnico del settore giovanile: “Per noi è una soddisfazione immensa, sono tutti ragazzi che abbiamo visto l’anno scorso e averli dopo così poco tempo aggregati alla prima squadra, come Florio e Cangemi che sono già andati in panchina con l’ex allenatore Pergolizzi nel derby contro il Messina, o tutti e quattro con Matranga e Faraone in ritiro, è motivo di orgoglio. È un piccolo scalino che siamo riusciti a risalire verso il nostro obiettivo: portare con continuità giovani in prima squadra”.

Sono in ritiro soprattutto per completare un organico che ancora necessita di qualche tassello ma sono consapevoli che si stanno giocando una grossa opportunità, soprattutto i due portieri Matranga e Faraone che forse si stanno giocando il ruolo di terzo portiere della squadra.

Ancora Rinaudo: “Sappiamo che Sagramola e Castagnini amano lavorare con i giovani. Li stiamo valutando come è giusto che sia, sperando che non solo i due portieri, ma tutti e quattro possano rimanere a lavorare con la prima squadra. Sarebbe una soddisfazione ancora più grande, considerando che siamo partiti un anno fa da zero e con mille difficoltà abbiamo già quattro elementi in ritiro in prima squadra. Sono felice che stiano vivendo questa esperienza che si sono meritati. E poi lavorare con un allenatore esperto come Boscaglia può fare solo bene”.

Antonello Capodicasa, tecnico dell’Under 19: “Una soddisfazione ulteriore anche a livello personale visto che negli anni mi è capitato di lanciarne parecchi di giovani. Un allenatore del settore giovanile è bravo quando non incide in negativo, se un giocatore merita di andare avanti è già ben avviato… Sono quattro ragazzi che si sono distinti durante l’anno per atteggiamento positivo, che sono le prime cose che guardiamo, e per tutti i dettami del direttore Rinaudo. Hanno buone prospettive e chiaramente bisogno di maturare, però non va sminuito il fatto che in poco tempo siano passati dalla squadra juniores alla convocazione in prima squadra in un club che si prepara a giocare in C”.
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