Il nuovo allenatore rosanero Roberto Boscaglia comincia ufficialmente la sua avventra in rosanero.  Il tecnico gelese si è presentato in conferenza stampa ai giornalisti presenti e alla città intera, pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Nel mirino il ritiro di Petralia Sottana, in programma dal prossimo lunedì, e il campionato di Serie C, al via il 27 settembre.

Ecco le sue prime parole da allenatore rosanero:

Boscaglia si presenta e non nasconde l’emozione: “Buongiorno, grazie dell’accoglienza. Posso solo dire che sono felice di essere qui. Prima di tutto perchè sono siciliano, Palermo è Palermo e quindi siamo felici di eessere qui insieme al mio staff. Non sarà un lavoro facille e semplice ma questo ci stimola a dare il 101%. L’allenatore e lo staff sono una delle componenti, ma c’è tutto il resto che è fondamentalle. Iniziamo questa avventura con grandi propositi. Consapevoli che sarà una stagione dura e faticosa”.

Cosa serve per vincere? ”Penso che la cosa più importante sono i giocatori insieme alla società. Una società forte che appoggi tutto ciò che si fa, lo staff e l’allenatore. Servono giocatori forti, è chiaro, costruire una squadra non è facille. Ma Sagramola e Castagnini mi conoscono, sanno di cui abbiamo bisogno, delle caratteristiche tecniche e morali dei giocatori che desideriamo. Come detto prima, un po’ di fortuna nei momenti particolari, un calendario che sia giusto, bisogna sfatare il mito che ‘le partite si devono giocare tutte’. Il calendario può essere determinante. Queste cose alla lunga possono portarti quei 4-5 punti che sono fondamentali”.

Su eventuali giocatori chiesti alla società risponde: “No, non voglio parlare di ‘fedelissimi’. Questa parola può far male. Se la società ha l’opportunità di prendere determinati giocatori meglio, ma non ho chiesto nulla di specifico al momento alla società. Tutto ciò che si può leggere non risulta veritiero. non ho assolutamente chiesto nulla”.

Il tecnico torna poi alla “forza” che lo ha spinto a scendere di categoria: ”Abbiamo scherzato in questi anni con castagnini e Sagramola, parlando di Palermo. Dicendo che un giorno ci saremmo ritrovati insieme a Palermo. Cos’altro devo dire di Palermo? Palermo è Palermo, c’è davvero poco da dire. Poi per me che sono un siciliano..”

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