Il motivo di tanta rabbia? La riapertura dei confini.
Non ci sta il ministro Di Maio a che l’Italia venga trattata come un paese di malati, di appestati da cui tutti vogliono fuggire o meglio non vogliono accogliere.
La polemica nasce su facebook dove il ministro posta un messaggio dalla parole inequivocabili:
“In questi giorni ne ho sentite davvero tante sull’Italia. Non mi sembra il momento di fare polemiche, ma una cosa voglio dirla chiaramente: esigiamo rispetto.
Bisogna misurare sempre le parole e le azioni. Se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili.
La pazienza ha un limite. E per carità, capisco anche la competizione tra singoli Stati, è legittima, a patto però che sia sana e leale. Perché c’è un dato che rivendico con orgoglio: l’Italia è bella, unica, ha delle meraviglie pazzesche, delle spiagge fantastiche. E molto probabilmente non ha rivali.
Adesso sul tema della riapertura dei confini serve una risposta europea, perché se si agisce in maniera diversa e scomposta viene meno lo spirito Ue. E crolla l’Europa.
Come Ministero degli Affari Esteri stiamo lavorando senza sosta.
Mercoledì 3 giugno verrà a roma il ministro degli Esteri francese Le Drian. Sarà il suo primo viaggio all’estero dopo il lockdown e siamo felici che abbia scelto il nostro Paese. Un attestato di vicinanza, che apprezziamo.
Venerdì 5 invece io stesso andrò in Germania, sabato 6 sarò in Slovenia e martedì 9 in Grecia.
In questi incontri spiegherò ai miei colleghi che l’Italia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. La situazione interna, tutti i dati sui contagi, saranno sempre pubblici. Spiegherò loro che non accettiamo black list e che noi non abbiamo nulla da nascondere, anzi. Abbiamo sempre agito con responsabilità e trasparenza e continueremo a farlo. Ma proprio per questo, appunto, ci aspettiamo rispetto.
Viva l’Italia, non molliamo mai”.

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