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Sempre di più, giorno dopo giorno, siamo interessati alle vicende della Lega Pro, ed il motivo è semplice: perché sarà il prossimo campionato dei rosanero.
Ed in questo momento il campionato di C è in pieno caos. Riassumiamo.
Il… una riunione di Lega Pro produce un documento con cui 52 presidenti su 56 chiedono esplicitamente lo stop del campionato. Documento che sarebbe innocuo se non contenesse anche due altri passaggi: la promozione della 4° per meriti sportivi (e quindi paradossalmente il Carpi 3° nel suo girone) ed il blocco di retrocessioni e di ripescaggi.
Si arrabbiano tutti, dalla B alla D ed anche tanti club di Lega Pro, con in testa il politicamente forte Bari.
Ci pensa la Figc, con Gravina, a rimettere calma dicendo che i campionati professionistici ripartiranno.
Esultano i club che puntano alla promozione (Bari su tutti), protestano quelli che avevano chiesto lo stop al campionato. Come finirà? Un bel dilemma che tuttavia può essere più semplice di quanto appare.
Perche il campionato di Lega Pro non può riprendere, le società non hanno la forza di sostenere i costosi protocolli di sicurezza, senza considerare che molte hanno già dato il rompete le righe.
Partendo dunque da questa certezza, si possono salvare capre e cavoli: assegnare al campo la responsabilità di promozioni e retrocessioni e dare seguito alle direttive di Gravina.
Del resto è stato lo steso presidente della Figc, in una lettera di giovedì alla Lega Pro, ad indicare la strada:
“il percorso che abbiamo tracciato prevede la ripresa regolare del campionato solo se nelle prossime settimane i protocolli sanitari divenissero pienamente applicabili anche in Lega Pro. In caso contrario, se non si potesse ricominciare con il calendario ordinario, come ho ribadito ieri durante la riunione di Consiglio al Presidente Ghirelli e ai consiglieri di Lega Baumgartner e Lo Monaco, individueremo un nuovo format per far disputare in sicurezza, più avanti nel tempo, sia play off che play out, affinché siano i risultati del campo a determinare le promozioni e le retrocessioni. Solo in ultima istanza, in caso di definitiva interruzione, abbiamo deciso che la definizione della classifica potrà avvenire anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni.”
Tradotto in termini molto concreti, si va o verso i play-off e play-out oppure verso la cristallizzazione delle classifiche con la correzione da applicare per le squadre che hanno disputato qualche gara in meno.
E va prendendo prendendo forma l’ipotesi di giocare play off e play out anche se con una formula modificata rispetto a quanto previsto dal regolamento di inizio torneo. E la necessità di qualche modifica nasce dal fatto che non tutte le squadre hanno disputato lo stesso numero di gare.
Discorso analogo anche per i play-out dove, riporta Tuttosport, si starebbe pensando a gare secche fra le ultime quattro – ultima contro quartultima, penultima contro terzultima e poi fra le due vincenti dei precedenti scontri – per decidere le nove squadre (tre per girone) che dovranno scendere in Serie D.
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