Per tutto il calcio italiano la data cerchiata in rosso è proprio venerdì 8 maggio. Lì, in consiglio federale non ci sarà più tempo di rimandare decisioni: si sospendano i campionati o si giochino, costi quel che costi. Molte società potrebbero non farcela, e in caso di stop dovranno essere garantite in maniera giusta promozioni ed eventualmente le retrocessioni.

Resta un po’ di scetticismo sulla ripresa, soprattutto in serie D dove moltissimi club non hanno le possibilità economiche per seguire un rigido protocollo sanitario.

Ad ammettere le grandi difficoltà del momento Sandro Morgana, vicepresidente nazionale della LND, che ne ha discusso in un’intervista al Giornale di Sicilia: “È una situazione complicata. Nessuno di noi poteva immaginare una condizione del virus così difficile e invasiva. Sebbene in Sicilia la situazione non sia come in altre regioni, questo sta incidendo su tutto il sistema sociale e quello sportivo. Bisogna aspettare pochi giorni per pensare al futuro e ripartire“.

Ripartire sembra essere la parola d’ordine, ma non è semplice. Così come non sarà semplice gestire una situazione del genere senza avere degli “scontenti” ma replica Morgana, qualunque decisione verrà presa a livello nazionale:

Il Consiglio federale e successivamente la Lnd prenderanno una decisione unitaria che varrà per tutta la nazione – spiega – Se ci saranno delle distinzioni le vedremo dopo,ma intanto bisogna aspettare che si pronunci il massimo organo della Federcalcio“.

Non mancheranno interventi economici necessari a rifondare un sistema messo in ginocchio dal Covid-19: «Il Coni si è battuto per la legge 8 che va potenziata per dare forza a tutti gli sport della Sicilia – prosegue Morgana -. La parola d’ordine è sostegno e attesa, per le decisioni che verranno prese. Poi fiducia e pazienza, per le persone che hanno a cuore il calcio dilettantistico e tutti coloro che stanno combattendo per dare un futuro»

 

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