I provvedimenti causati dalla pandemia mandano in emergenza finanziaria le amministrazioni locali: in Sicilia un danno da 300 milioni.
Il crollo turistico azzera le entrate della tassa di soggiorno. A rischio spesa sociale e raccolta rifiuti.
Ma a Palermo e Catania ci sono i “volontari” della Tari.
la sospensione di parcheggi a pagamento e della tassa sui rifiuti ha fatto diminuire drasticamente gli introiti dei Comuni.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Un danno da quasi 300 milioni. E il rischio che i bilanci dei Comuni saltino del tutto, e con quelli investimenti- chiave come la spesa sociale e la raccolta dell’immondizia. Fra gli effetti indesiderati dell’emergenza coronavirus c’è anche lo spettro del default per gli enti locali
Inizia così l’articolo di Claudio Reale e Giorgio Ruta che sottolineano come la mancata riscossione delle tasse Imu, Tari e Tosap ma anche i ricavi dalle strisce blu , dalle multe, dalle imposte di soggiorno e dalle pubblicità, creeranno enormi difficoltà economiche a tutti i comuni.

Imposta di soggiorno, multe e strisce blu certamente non si recupereranno, e si prevede un mancato incasso di tributi fino al 21 per cento. Sebbene a Palermo e Catania c’è qualcuno che ha scelto volontariamente di pagare la tassa sull’immondizia.
A soffrire di più quei comuni che fanno grande affidamento al turismo, come Lipari ed il sindaco ammette: “Pago con quei soldi la promozione turistica, le manifestazioni, la manutenzione delle aree portuali, ma anche l’80 per cento degli stipendi della polizia municipale”.
Stesso discorso a Taormina: “Noi – dice il sindaco, Mario Bolognari – incassiamo 3,4 milioni all’anno dall’imposta di soggiorno. Compensare quelle mancate entrate sarà quasi impossibile”. Ed anche a Cefalù.

A rischio servizi come la raccolta dell’immondizia: la Tari, infatti, dovrebbe finanziare tutto il costo dell’igiene urbana.I timori degli amministratori: “Solo dalla prima rata a Catania dovremmo incassare 15 milioni…Il rischio è di dovere scaricare i costi sui cittadini .. Se si continua così potremmo non riuscire a pagare la raccolta. ”
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